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D.O.L.: un'idea per la valorizzazione dei prodotti tipici nel Lazio (e non solo...)

di Francesco Rovida

04/05/2009

Quando ho letto le prime informazioni sull'iniziativa di D.O.L. nel “Gambero rosso” di novembre 2007 (Gastronomia militante, quando la politica ha sapore, in “Gambero rosso” 190, 136-140) mi sono davvero entusiasmato e, a tutti i costi, sono andato a visitare il negozio, sfruttando l'occasione di realizzare un po' di regali natalizi per amici e parenti (tra l'altro ritengo che l'idea di regali gastronomici per Natale sia bella e rispondente allo spirito della festa, ma questo è un altro discorso e, inoltre, è fuori stagione...).
Pochi giorni fa ho letto che i negozi a Roma sono diventati due e ho sentito la necessità di presentarli anche sul nostro giornale. Ma andiamo con ordine.
Di Origine Laziale (DOL) nasce agli inizi del 2006 con un punto vendita nel cuore di Centocelle, zona popolare di Roma, con un preciso intento enogastronomico e sociopolitico: portare la qualità dei prodotti laziali alla portata di tutti i cittadini, valorizzando l'idea della filiera corta, favorendo la conoscenza e il consumo dei prodotti del territorio e tutelando produzioni e produttori tradizionali. Il Lazio, infatti, conta oltre 300 prodotti tradizionali, con una notevole quantità di DOP, DOC e IGP. Tra queste sono stati selezionati aziende e prodotti eccellenti sulla base di alcuni precisi requisiti: la qualità organolettica, il legame con le tradizioni locali e precise garanzie circa l'equità del trattamento dei lavoratori.
Un lavoro di ricerca sul campo che ha impegnato Vincenzo Mancino, lucano di origine trapiantato a Roma, e i suoi soci per circa due anni, con il dichiarato intento di affiancare alle diverse esperienze di rivendite di prodotti tipici sardi o toscani presenti a Roma, anche una possibilità di diffusione del patrimonio e della cultura gastronomica locale.
Sullo sfondo, un'idea del cibo come “cultura, convivialità e condivisione” e non soltanto come merce. E il desiderio di trasmettere al consumatore la possibilità di “saziare prima la testa e poi lo stomaco”.
Il negozio, con il suo sito internet, non sono risultati soltanto punti di vendita diretta, ma anche promotori della distribuzione in ristoranti ed enoteche e animatori di Gruppi di acquisto solidale, che si vanno diffondendo soprattutto in questo periodo di crisi per aiutare i cittadini a mangiare bene e in modo genuino, pur mantenendo la giusta attenzione all'economia.
Per un “invito all'assaggio” ecco alcuni dei prodotti.
Tra i formaggi, sono da ricordare il Conciato di San Vittore, da latte crudo ovino, caratterizzato per la speziatura con quindici erbe diverse (lauro, ginepro, anice, finocchio selvatico, ecc.); la Caciottina di bufala di Amaseno, da latte crudo bufalino al 100%, stagionata in vasi di vetro o di coccio; il Caciofiore della Campagna romana, presidio Slowfood, da latte crudo ovino e caglio vegetale; il Cacio Magno, da latte ovino, prodotto in Sabina con l'utilizzo della fecola.
Per i salumi la scelta può cadere sul Prosciutto di Guarcino, stuccato con sugna aromatizzata al peperoncino e ginepro; sul Prosciutto di Bassiano, prodotto esclusivamente sui Monti Lepini, con stufatura in camera calda riscaldata con legna di faggio; oppure su Bresaola e Speck di Bufala o Salsiccia di Monte San Biagio, da carne di suino condita con sale peperoncino, coriandolo e Moscato di Terracina DOC.
Dalla provincia di Viterbo, poi, arrivano sia i Filetti di Coregone di Bolsena, marinati e affumicati, che i Fagioli del Purgatorio di Gradoli, utilizzati fin dal secolo XVII per il pranzo del Mercoledì delle Ceneri che ancora oggi si svolge secondo la tradizione.
Sono soltanto alcuni piccoli esempi di quanto è possibile trovare da qualche settimana anche presso il secondo punto vendita, nella zona del quartiere Africano.
Al di là del piacere per un'iniziativa tanto importante per la mia regione, ritengo che l'esperienza di D.O.L. possa costituire un modello trasferibile in altre realtà regionali, che può coniugare qualità, tradizione, risparmio energetico (con la logica dei prodotti a Km zero...) e valorizzazione del lavoro agricolo, con il giusto riconoscimento economico ai produttori e il giusto prezzo per i cittadini.

Francesco Rovida                                                                                                               francescorovida@tele2.it

www.dioriginelaziale.it