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Il Vermentino di Sardegna si conferma ai vertici della produzione italiana.

09/06/2010


Il Vermentino in Sardegna continua ad essere uno dei vini più richiesti. In Sardegna la superficie coltivata è di 3300 ettari, il 75 per cento di quella nazionale. Nei giorni scorsi in Toscana si è svolto il primo simposio internazionale dedicato proprio al Vermentino.

Due giorni fitti di interventi tecnico-scientifici sulla vite, sul vino, e sulle prospettive di mercato illustrati da tecnici e ricercatori provenienti da tutto il mondo. La Sardegna era ben rappresentata dall’Università di Sassari con i dipartimenti di Economia e Sistemi Arborei; di Microbiologia , e Protezione delle Piante, dall’Agenzia Laore ed Agris con numerosi interventi tecnico scientifici. Il mondo produttivo isolano è stato rappresentato negli interventi tecnici da Giacomo Ruyu (Santa Maria la Palma) per gli aspetti agronomici, da Dino Addis (Cantina di Tempio)per gli aspetti enologici, e da Mariano Murru (azienda Argiolas)per gli aspetti economici e di mercato. Le varie relazioni hanno messo in risalto le potenzialità del vitigno dal punto di vista qualitativo e la capacità di adattarsi ai climi caldi. Caratteristica quest’ultima che ha convinto le aziende Australiane e Californiane ad investire sul vitigno. Esistono attualmente in Australia ed in California già diversi vermentini in commercio di discreta qualità di cui si prevede un notevole incremento nel prossimo futuro. I ricercatori francesi presenti al simposio hanno a loro volta confermato l’interesse del vitigno a livello internazionale evidenziando la distribuzione a livello mondiale di materiale vivaistico per nuovi impianti (nord e sud america, Sud Africa, Asia , Nuova Zelanda). La Sardegna fortunatamente, detiene ancora il primato nazionale con il 75% della superficie vitata, l’unica DOCG ,il maggior numero di bottiglie prodotte ed anche il miglior livello qualitativo, come dimostrato da un lavoro scientifico presentato dall’Università di Pisa in collaborazione con l’istituto di San Michele All’Adige dove tra 80 campioni provenienti da tutta l’area mediterranea i vermentini di Sardegna si distinguevano per qualità ed eleganza. Risultati pienamente riconfermati in occasione delle degustazioni effettuate durante i due giorni di simposio e soprattutto nella degustazione finale di 10 vini da uve Vermentino provenienti da tutto il mondo, illustrati dagli autorevoli Somellier Andrea Gori e Brigitte Leloup, rispettivamente vice campione europeo e vicepresidente Association Sommeliers D’Europe. Il Vermentino ”is Argiolas”in rappresentanza del Vermentino di Sardegna(azienda Argiolas) ed il Vermentino “canayli” (Cantina di Tempio) in rappresentanza del Vermentino di Gallura, hanno avuto unanime apprezzamento da parte di tutti gli specialisti partecipanti. Nella tavola rotonda,momento importante di riflessione del simposio, dedicata al futuro e le prospettive del Vermentino, si è messo in evidenza la potenzialità di sviluppo dei mercati e le strategie per mantenerlo a lungo termine. Mariano Murru (direttore tecnico Azienda Argiolas) ha sottolineato la necessità, per preservare ed incrementare gli spazi di mercato, di effettuare un attenta attività di ricerca, programmazione e promozione del territorio, in modo da legare più saldamente il vitigno con la propria terra, il proprio clima, le proprie tradizioni, e soprattutto con il patrimonio storico e culturale difficilmente eguagliabile nei paesi viticoli emergenti. 

Tratto da "Unione Sarda del 9 giugno 2010"

Nella foto da sinistra verso destra :
Mariano Murru (direttore tecnico Argiolas), Diego Bosoni ((imprenditore vinicolo), Brigitte Leloup (vicepresidente somellier europa) Giancarlo Gariglio (responsabile settore vini SlowFood Italia),Prof.Menghini (direttore CVSa) Renzo Cotarella( Direttore Marchesi Antinori)