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Il Lazio vince il campionato di cucina contadina di AgrieTour 2010

di Mario Liberto

22/11/2010

 

La settima edizione del campionato di cucina contadina, che si è svolto nell’ambito del Salone nazionale dell’agriturismo - Agrietour - di Arezzo, è stata vinta dalla regione Lazio. Ad aggiudicarsi l’ambito trofeo è stato l’agriturismo il Castagneto di Supino (Fr) con la “Casata”, un dolce semplice, ma che ha convinto la qualificata giuria che lo ha votato all’unanimità.

Al secondo posto si è imposto il “Galletto della maga Menga” dell’azienda Grotta dell’Eremita della provincia di Potenza, mentre il terzo posto è stato conquistato dell’azienda agraria La Cerqueta della provincia di Roma con le “Castagna e mele cotogne in faraona e broccoli”.

La giuria ha voluto inoltre premiare con una menzione speciale l’azienda trentina La Stoppaia con le sue polpette di maiale alle prugne di Dro.

Per Raul Barbieri, direttore di Arezzo Fiere e Congressi – “la cucina è l’elemento essenziale che guida l’agriturista nella scelta delle sue mete e proprio per questo il Campionato rimane uno dei momenti principali di questa manifestazione”.

“La ristorazione nell’agriturismo italiano è uno dei punti forza dell’offerta. Degli oltre 19mila agriturismi presenti nel nostro Paese infatti 9.335 (+4,6% rispetto all’anno precedente) offrono anche pasti, vale a dire quasi il 50% delle strutture. 3.400 strutture organizzano degustazioni dei prodotti realizzati in azienda. Km “0” d’obbligo in virtù della normativa vigente che prevede per le aziende agrituristiche che fanno ristorazione di utilizzare almeno il 35% dei prodotti realizzati in azienda e per il resto prodotti comunque del territorio con un margine del solo 15% aperto a prodotti vari che possono provenire da fuori della regione in cui si svolge l’attività. Al Campionato di Cucina Contadina hanno partecipato in tutto oltre 20 agriturismi provenienti da tutta Italia. Una giuria di esperti del settore ha giudicato le ricette. Tra i parametri di giudizio, oltre a quelli relativi ai sapori, proprio la scelta della materia prima compiuta dalle massaie che si sono rese protagoniste di questo evento”.

Mario Liberto