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Conclusasi il 22 novembre la seconda edizione della Biennale Enogastronomica Fiorentina, con una proposta che coinvolge pubblico e privato: costituire un corso di laurea in ambito enogastronomico a Firenze

di Roberta Perna

24/11/2010

Il Comitato organizzatore della Biennale Enogastronomica Fiorentina si fa promotore di un nuovo percorso di studi.

21 novembre Palazzo Medici Riccardi – Sala Luca Giordano – Tavola rotonda “Università ed enogastronomia a Firenze: tracce per un nuovo percorso di studi”

Sono intervenuti alla tavola rotonda: 

Prof. Vincenzo Zampi dell'Università di Firenze, Prof. Sandro Bosticco dell'Università di scienze gastronomiche di Pollenzo, Elisabetta Cinfanelli Assessore al Turismo del Comune di Firenze, Gerri Martinuzzi dirigente Camera di Commercio di Firenze, Andrea Cecchi di azienda vinicola Cecchi, Leonardo Romanelli (moderatore) direttore artistico Biennale.

Il dibattito si è aperto con la domanda se sia giusto avere a Firenze, città ricca di tradizione culinaria ed enologica e patria della buona tavola, un corso di studi in scienze enogastronomiche.

La prima parola è andata al Prof. Vincenzo Zampi che ha parlato a nome anche del rettore di Firenze: Zampi ha espresso l'interesse dell'Università verso l'argomento nonostante il periodo non sia tra i migliori. Tra due anni, prevedendo una risoluzione degli attuali problemi, che permetterebbe anche l'apertura di nuovi corsi, si potrebbe concretamente pensare all'idea di attivare un percorso di studi in ambito enogastronomico a Firenze, con aiuti sia pubblici che privati.

Sandro Bosticco ha spiegato a grandi linee l'organizzazione ed il sistema dell'Università di scienze enogastronomiche di Pollenzo, dove attualmente insegna: una struttura mix perfetto tra pubblico e privato, con un'importante percentuale di iscritti da fuori Italia. Bosticco ha descritto la struttura come una realtà moderna, al passo con i tempi: grande attenzione verso la lingua inglese, verso i nuovi mezzi di comunicazione come internet e verso i tirocini, indispensabili per la corretta formazione. L'Assessore Cianfalini ha appoggiato di buon grado la proposta, sottolineando quanto l'enogastronomia sia un settore trainante per il turismo. L'Assessore ha inoltre evidenziato come proprio la formazione sia la chiave di volta per un salto quantitativo e qualitativo dell'offerta cittadina e regionale verso per richiamate turisti da tutto il mondo. Gerri Martinuzzi, dirigente Camera di Commercio di Firenze, tra i potenziali finanziatori di un corso di laurea in ambito enogastronomico, a sua volta, ha rimarcato il valore della proposta del comitato della Biennale, parlando ancora dell'importanza di sviluppare ed accrescere in Toscana il settore enogastronomico. Nell'ipotesi di un'effettiva realizzazione del progetto, comunque sia, ha espresso quanto potrebbe essere utile ed efficace, nel caso il progetto fosse il risultato di finanziamenti pubblici e privati - come nel caso del Polimoda, valido esempio cittadino - che i privati diventassero parte attiva del comitato del Corso di laurea, dando anch'essi un contributo organizzativo e decisionale al tutto. Anche Andrea Cecchi, titolare dell'azienda vinicola Cecchi in Provincia di Siena, chiamato ad intervenire come potenziale finanziatore, ha accolto positivamente la proposta ed evidenziato quanto sia necessario, per migliorare la qualità dell'offerta enogastronomica e quindi turistica, riavvicinare le persone all'agricoltura, attraverso percorsi di studio che richiamino docenti da tutta Italia e dall'estero, in grado di offrire un qualche cosa in più alla formazione degli studenti. Loro stessi inoltre, come azienda, avrebbero piacere a poter essere parte attiva del progetto, offrendosi come sede di stage e tirocini, mentre singolarmente proponendosi – Andrea Cecchi parla anche in veste di agronomo – come insegnanti del corso di laurea in ambito enogastronomico.

Il comitato organizzatore della Biennale Enogastronomica Fiorentina inizierà da subito a lavorare a questo progetto e si porrà come obiettivo di renderlo concreto nel minor tempo possibile.

Riassunti e focus sui singoli interventi:  

Vincenzo Zampi (Università di Firenze ed interesse verso il settore enogastronomico):

“L'enogastronomia per la Toscana è un settore importantissimo. In questo momento, purtroppo mancano gli ingredienti per attivare un corso di laurea in quest'ambito. Esistono difficoltà esterne, come le normative che attualmente regolamentano le università italiane. In uno, massimo due anni, i problemi dovrebbero però essere superati e questo potrebbe rendere la proposta del comitato della Biennale un qualche cosa di davvero concreto.

Sandro Bosticco (Università di scienze enogastronomiche di Pollenzo):

“Pollenzo, università piemontese in scienze enogastronomiche, nasce nel 2003. E' a numero chiuso ed è rivolta a 75 partecipanti. Si tratta di una laurea triennale dove, a dimostrazione del grande interesse suscitato, la domanda di iscrizione annuale è il doppio di quella che può essere soddisfatta. All'inizio c'erano soltanto due master, mentre adesso ne sono stati attivati ben tre, di cui due in lingua inglese. È rivolta molta attenzione alla lingua inglese, tanto che il primo anno abbiamo sia corsi di lingua italiana per stranieri, sia in lingua inglese per italiani”

Elisabetta Cianfanelli (turismo ed enogastronomia):

“Grazie all'enogastronomia il turismo in toscana va molto bene. Ciò che però ancora non soddisfa pianamente è la qualità dell'offerta. Un corso di laurea e/o una serie di master in ambito enogastronomico potrebbero essere certamente di aiuto al settore turistico”.

Gerri Martinuzzi (finanziamenti pubblici e privati):

“L'idea di un corso in ambito enogastronomico è sicuramente da tenere in considerazione. C'è bisogno di incrementare la qualità anche con l'alta formazione professionale. Ci sono tutti gli ingredienti per poter organizzare l'iniziativa, ma dobbiamo operare nella maniera più giusta per far sì che diventi qualche cosa di davvero efficace e funzionale. Si deve creare per cui uno stretto rapporto tra enti pubblici, Ministero, Provincia, Comune, Camera di commercio ed enti privati. Ci tengo a sottolineare come la Camera di Commercio non sia solo un organo di finanziamento, ma anche un un organo atto a legare il mondo della formazione e del lavoro. Il Polimoda è un ottimo esempio di mix tra pubblico e privato”

Andrea Cecchi (formazione, agricoltura e tirocini):

“Lo trovo un progetto molto interessante ed avrei piacere se vi prendessero parte docenti da tutto il mondo, che possano convogliare le loro esperienze e la loro formazione all'interno di questo nuovo corso di laurea. Come agronomo ho molto a cuore l'agricoltura e mi piacerebbe se questo tipo di percorso di studi potesse riavvicinare i giovani alla terra. Come azienda saremmo ben lieti di accogliere stagisti, ma anche di essere noi stessi dei formatori, mettendo a disposizione le nostre competenze e le nostre esperienze”.

Roberta Perna

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