Chiacchierando di gusto

Il piacere del Tea

31/01/2007

 (di Anna Cantatore) E’ l’inizio di un nuovo anno, il settimo di questo nuovo secolo….un secolo che vede un mondo sempre in evoluzione dove tutto cambia velocemente, freneticamente: il modo di vivere, la tecnologia, tutto… ma non la voglia di trovare piacere e benessere nella quotidianità, la voglia di fermarsi un momento, da soli o in compagnia, la voglia di trovare sollievo… in sintesi..la voglia di gustare una buona tazza di tea! Questa bevanda ha origini antichissime ma tutti questi anni non hanno scalfito il piacere di gustarla, perché? Quale segreto racchiude in sè questo infuso così semplice, costituito solamente da acqua e foglie? Andiamo prima, brevemente, a conoscerne la storia: il tea nasce in Cina, dove pare che questa pianta, la Camelia Sinensis, sia stata coltivata per la prima volta nel 2737 a.c.! Per la sua crescita necessita di estati calde e umide ed inverni né secchi nè troppo freddi. Ben presto la sua produzione si è estesa a macchia d’olio nei paesi i cui climi rispecchiassero le caratteristiche necessarie per la sua coltivazione. Sebbene la Cina sia infatti la culla del tea, i maggiori produttori odierni sono l’India, l’Africa Orientale il Giappone e L’america del Sud. Vi è stato infatti un crescendo delle richieste ed una sempre maggiore produzione. Fisiologica conseguenza delle distinte zone di coltivazione è la presenza di varie tipologie di tè, la Camelia Sinensis comprende infatti due sole varietà( suddivise a loro volta in altre quattro sottovarietà )ma sono le diversità dei terreni, le peculiarità di ogni luogo e la distinta lavorazione, che danno origine alle numerose varietà presenti oggi sul mercato. Il tè è giunto in Europa nel 1632 ,diffondendosi in Olanda, Portogallo, Francia, Germania e, solo un po’ più tardi, in Gran Bretagna (1660-1685). Tra i paesi europei quest’ultima è certamente la più grande consumatrice, complice un’ampia importazione dalle colonie indiane, entrate sotto il dominio britannico nel 1757. Il tea si diffuse poi in America grazie all’importazione olandese e, sebbene non ebbe la presa che è possibile riscontrare nei paesi europei (primo l’Inghilterra), agli americani deve essere riconosciuta la paternità dell’invenzione del pratico tea in bustina, che rappresenta attualmente quello maggiormente utilizzato, nonché la “scoperta” del tea freddo, che impazza nei banchi frigo dei supermercati accanto alle più “autorevoli” bibite rinfrescanti. Nel nostro paese invece la sua concreta diffusione ed un tangibile consumo risale alla metà del 1800. Per quanto riguarda la lavorazione delle foglie della pianta in oggetto, queste vengono seccate al sole, alcune varietà prevedono la fermentazione prima della torrefazione, si tratta dei tè neri prodotti principalmente in India e nei paesi africani, dal sapore forte e ricchi di teina; per altri invece la fermentazione è esclusa, si tratta del tè verde, che produce un infuso chiaro e profumato. Vi sono poi numerosi tè aromatizzati, ottenuti attraverso l’aggiunta di altre fragranze sapientemente miscelate. Vi sono innumerevoli tipologie di tè che si distinguono per lavorazione, per fragranze, e innumerevoli modi di berlo a seconda delle diverse culture e tradizioni dei popoli di tutto il mondo……Ma tutto ciò non ci aiuta a carpire il segreto del tea; non ci aiuta il fatto che si sia diffuso in tutto il globo, il che denota solamente quanto sia apprezzato, non ci aiutano le numerose tipologie presenti, il che manifesta una inevitabile personalizzazione del prodotto…ma il prodotto è il medesimo, verde o nero, aromatizzato o meno…..Ma la risposta è semplice, e si trova nel minimo comune denominatore che unisce gli amanti di questa sorprendente bevanda… a tal proposito proviamo ad immaginare tre distinti scenari: nel primo tornate indietro con l’immaginazione di circa quattromila-cinquemila anni e rappresentatevi un imperatore cinese, cui numerose leggende attribuiscono la scoperta casuale del tea, che, persuaso dalla doti benefiche di questa pianta, inizia a farne un uso continuo……nel secondo figuratevi delle sofisticate Ladies inglesi di metà ‘800 mentre gustano la loro calda bevanda, al rigoroso orario delle diciassette, accompagnata da squisiti pasticcini a base di burro e pettegolezzi dell’alta società… ed infine immaginate voi stessi, in una fredda domenica di un rigido invero, dopo una durissima settimana di lavoro, mentre ritagliate un momento tutto vostro.. seduti nella vostra poltrona preferita, con il tepore e il crepitio del fuoco del vostro camino, il vostro gatto che sonnecchia acciambellato sulle vostre ginocchia, un buon libro, e…una profumata tazza di tè caldo che vi scalda e vi rigenera con il suo aroma e le sue proprietà benefiche, rendendo completo lo stato di benessere in cui vi trovate…Insomma qual è dunque la risposta? Facile: il piacere di una buona tazza fumante di tea è dato da un alchimia fatta di fragranze e di aromi che soddisfano l’olfatto ed il gusto, di una calda sensazione che si diffonde nelle viscere, distendendole, accomunando così uomini e donne di delle più diverse parti della terra. Oggi il tè è cultura, è moda, è business, lo dimostrano le numerose sale che spuntano nelle vie più eleganti delle città, lo dimostrano i numerosi negozi specializzati nei quali trovare oltre a tantissime varietà di tea anche il giusto corredo e consigli utili per consumare quella che non è solo una bevanda, ma una vera e propria piccola cerimonia, un rito che accompagna questo infuso rendendolo così speciale. Anna Cantatore