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Inaugurazione di Vinitaly 2011 con una novita’: dal 2012 la rassegna apre dalla domenica al mercoledì

08/04/2011

Annunciato dal presidente di Veronafiere Ettore Riello il cambio dei giorni di apertura, che dal giovedì al lunedì passano dalla domenica al mercoledì (1-4 aprile 2012). Un cambio strategico, per dare ancora più spazio al business. Alla cerimonia inaugurale presenti, oltre al ministro Saverio Romano, il ministro per i beni culturali Giancarlo Galan, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, il sindaco di Verona Flavio Tosi, il presidente della Provincia Giovanni Miozzi e presidente dell’Ice Umberto Vattani, il presidente di Federvini Lamberto Vallarino Gancia, il presidente dell’Uiv Lucio Mastroberardino e il direttore generale di Veronafiere Giovanni Mantovani.

Inaugurazione di Vinitaly 2011 con la mente già proiettata al 2012, quando la manifestazione, che sarà in calendario dall’1 al 4 aprile, cambierà i giorni di apertura: non più dal giovedì al lunedì, ma dalla domenica al mercoledì.

La 45^ edizione del più importante salone internazionale dedicato ai vini e ai distillati registra già alla prima giornata di evento un’ottima affluenza di operatori professionali, confermandosi la più grande fiera per il business e la cultura del vino, con più di 4.000 espositori da 23 Paesi su oltre 92.000 metri quadrati espositivi netti e che con Sol, Agrifood Club ed Enolitech rappresenta un poker di manifestazioni unico al mondo.

“Vinitaly ridisegna le proprie date – ha spiegato durante la cerimonia di inaugurazione il presidente di Veronafiere Ettore Riello -. Una scelta importante che amplia le giornate dedicate al business, ma che intende favorire anche ristoratori, chef e titolari di wine bar, che beneficeranno di più giorni coerenti con le loro giornate di chiusura settimanale”.

Presente all’inaugurazione il ministro per le politiche agricole Saverio Romano, per il quale “Vinitaly rappresenta, fin dalla sua nascita, un momento fondamentale per il comparto, un’occasione unica per sottolineare, anche sotto il profilo vitivinicolo, la centralità dell’Italia a livello internazionale”.

Dal punto di vista politico, il ministro ha dichiarato che sta già lavorando sulla riforma dell’Ocm vino del post 2015. “Abbiamo un obiettivo chiaro: eliminare la norma che riguarda la liberalizzazione degli impianti. D’accordo con la Francia non permetteremo che vengano applicate nuove regole senza fornire ai produttori e alle filiere adeguate certezze di conservazione di quel valore di sistema che fino ad oggi ha consentito lo sviluppo del nostro made in Italy di qualità”.

Riguardo ai diritti di reimpianto, no del presidente della Regione Veneto Luca Zaia ”all’ipotesi di deregulation che l’Unione Europea vorrebbe applicare. Sarebbe questa una misura – ha spiegato - che danneggerebbe moltissimo gli operatori del settore”.

Nel suo discorso il ministro Romano ha affrontato il tema del calo dei consumi interni: “Mai come oggi – ha detto – è necessario pensare tanto all’export quanto al mercato nazionale, dove la riduzione dei consumati va affrontata attraverso una comunicazione mirata, che riporti il vino a quella che è la sua primaria natura di prodotto tradizionale italiano”.

Sulla comunicazione si gioca, secondo Zaia, “una battaglia di civiltà per salvare il settore vitivinicolo”, che sul tema del consumo di alcol e sicurezza stradale paga un conto non suo. “Oggi questo tema – ha detto Zaia - viene sempre più scaricato sulle spalle dei nostri viticoltori e c’è addirittura chi vorrebbe portare a zero il limite di alcol per chi guida. Ma se passa questa idea perdiamo i clienti dei ristoranti. Occorre invece ribadire con chiarezza che il 98% degli incidenti stradali in Italia non è causati dall’alcol, ma da ben altre ragioni e sostanze”.

L’importanza di un evento come Vinitaly non è circoscrivibile solo al settore vitivinicolo. Infatti, “Vinitaly è una grande occasione per tutta la città di Verona, ma anche per la nostra Regione e l’Italia – ha detto il sindaco Flavio Tosi -. La platea istituzionale presente oggi lo dimostra”. Per questo – ha detto Tosi – “la Fiera di Verona deve continuare a crescere, anche attraverso le opere che stiamo realizzando. Le chiavi per la ripresa sono ottimismo, volontà e voglia di crederci. E il sistema Verona queste chiavi le ha”.

D’accordo Giovanni Miozzi, presidente della Provincia di Verona: “La Fiera di Verona – ha detto - è il punto di riferimento per tutte le aziende che investono in un settore fondamentale per la nostra economia. Un comparto, quello  vitivinicolo della nostra provincia, fondamentale anche a livello nazionale e internazionale, visto la fama dei nostri vini. Un’eccellenza che diventerà ancora più forte con l’apertura, a San Floriano, del Polo enologico”.