Notizie e Recensioni

Il bello e il buono alla Tavola dell’arte

di Luca Fattori

24/05/2011

il team cuochi marche assieme  al professor Cresti, al professor Pulsoni

Ottimo riscontro per la serata realizzata martedì scorso all’Asilo Ricci a cura dell’Associazione provinciale cuochi Antonio Nebbia, dedicata al confronto tra le arti.

Già nelle premesse molti erano gli ingredienti per offrire un evento del tutto inedito: il Team cuochi marche  ha interpretato alcune tele della Scuola Romana e presentato magistralmente  piatti della cucina popolare contestuale alle opere, oltre alla narrazione d’eccezione del professor Roberto Cresti docente di storia dell’arte contemporanea presso l’Università di Macerata, attraverso immagini pittoriche, musiche e poesie d’epoca, che ha ruotato intorno alle tematiche dei primi del 900 e in particolare ai due pittori Scipione e Mafai entrambi e per motivi diversi, legati a Macerata.

Puntuali all’appuntamento, le persone che hanno partecipato, si sono trovate dentro un’atmosfera inimmaginabile: l’Asilo Ricci, luogo pregno di storia, è stato trasformato in un contenitore culturale, e si apriva con l’esposizione e banco di lavoro delle opere uniche di Adriano Crocenzi e sulle scenografie elaborate dal professor Enrico Pulsoni dell’ Accademia di belle arti cittadina, insieme ai suoi allievi e collaboratori, con la riproduzione dello studio di Mafai e una riproduzione enorme del suo “ Foro Romano” del 1930, oltre alla riproposizione del soggetto “ Gli uomini che si guardano” di Scipione.

Gli artisti che si sono cimentati nell’interpretazione della Scuola Romana per questa serata, hanno espresso insieme e pure in totale libertà e autonomia, la loro creatività contribuendo ad un’esperienza multisensoriale  molto attrattiva. Recentemente è nata una nuova scienza supportata anche da   Paul Bloom con il suo “ La scienza del piacere” che ci racconta i motivi dell’attrazione per l'arte, per la musica, il cibo, ed il piacere come risultato della nostra storia culturale: uno studio che abbraccia le più diverse discipline, dalle neuroscienze ai fondamenti religiosi e filosofici del nostro essere.

Le lunghe tavolate definivano fin da subito il carattere conviviale della serata, durante la quale si sono succedute stimolazioni dense di significato: la narrazione introduceva piatti molto curati nell’estetica e nel gusto, frutto di un approfondita ricerca e rielaborazione da parte dei cuochi professionisti,  capaci di coniugare il bello e il buono, indivisibili nella cultura ellenica.

Il lavoro dei cuochi professionisti ha destato stupore nei commensali per aderenza di forme e colori,  fin dall’antipasto riferito al quadro “ I beccaccini” di Scipione: Trilogia di cacciagione, quaglia arrostita, terrina di fagiano e patè di beccaccia su fondo rosso vino e radicchio marinato rimandavano alla tela, coinvolgendo però anche le papille gustative.

Per ricordare le atmosfere delle osterie romane non poteva mancare la trippa alla romana che è stata servita a seguire in una pagnottina calda. 

In una città come Roma fulcro della religione cattolica non poteva non mancare un riferimento al “Cardinale “ (Scipione 1930) che ha ispirato il primo piatto: “Maccheroni farciti e gratinati con coda alla vaccinara e pecorino romano” composto da un architettura di rigatoni a forma di Colosseo, farciti dalla tipica coda alla vaccinara, e conditi con sugo rosso e pecorino romano, il tutto sormontato da una “cupula” in pasta di pane che ricordava le linee dipinte nel quadro.

Le numerose tematiche sviluppate dalla Scuola romana comprendono molti scorci della campagna pontina ed in particolare è stata proprio la tela “Contemplazione” che ha ispirato un piatto speciale per il quale ancora una volta sono state rispettati colori e temi proposti con Arrosto di manzo agli aromi con carciofo alla giudia, cipollotto gratinato e patata tornita.

Il servizio è stato svolto con grande dedizione dagli allievi dell’ istituto IPSSART di Cingoli che sempre più spesso vengono coinvolti in “prime assolute”.

La degustazione è stata valorizzata dall’ abbinamento a cura dell’Associazione Italiana Sommelier della cantina Belisario: Verdicchio Vigneti del Cerro, Rosso san Leopardo, Melitetes, speciale bevanda a base di vino e miele.   

Ulteriore suggestione è stata data dall’ascolto in contemporanea alla degustazione dei cibi,  di musiche d’epoca originali (“Nannì-Nannì”, “Casa mia”, “Il re di cuori” ecc..) che raccontavano un tempo definitivamente trascorso e forse misconosciuto. 

Dopo aver indagato la storia personale di Scipione attraverso le sue opere, la serata si è conclusa guardando il famoso dipinto sulle demolizioni e gli sventramenti di Roma  realizzato da Mafai, quasi a rappresentare la lacerazione dell’ uomo moderno.

Proprio con il dolce gli chef pasticceri si sono superati realizzando una scultura di cioccolato riccamente dipinta con tutti ingredienti commestibili, che si appoggiava sulla torta bianca di cioccolato e fragole. L’uscita della torta in sala, ha destato un grande applauso per l’ottimo lavoro svolto. Nessuno ha pensato di poter rompere e mangiare la scultura, che ha rappresentato per tutti una versione tridimensionale della tela vista.

Il gran finale ha permesso inoltre di incontrare i cuochi che in virtù di una passione sempre più raffinata, hanno reso possibile questa contaminazione: Cantolacqua Roberto (pasticceria“ La mimosa” di Tolentino), Marcozzi Claudio (pasticceria “ Il picchio” di Loreto), Paolo Paciaroni (ristorante “Eremo” di Caldarola), Luca Facchini (docente presso la scuola alberghiera di Cingoli) , Iginia Carducci (ristorante “Osteria dei fiori” di Macerata), Alberto Grilli (ristorante “ La fabbrica del gusto” Montecosaro scalo), Dino Casoni ( hotel “ Carnevali” di Muccia), Battaglini Mirco (ristorante “Moulin rouge” di Treia), Robert Ortolani e Danilo Mosconi ( ristorante “Villa Cortese” Treia).  I cuochi protagonisti della cultura gastronomica del territorio sono stati omaggiati con un calice in vetro decorato con metallo e pietre preziose da parte della vicesindaco Irene Manzi in rappresentanza del Amministrazione comunale che fin da subito ha garantito il patrocinio all’evento.

L’organizzazione grata del sostegno garantito dalla CCIAA di Macerata, si ripromette di ripetere l’invito alla “ Tavola dell’arte” nella prossima stagione.

Luca Fattori