In giro per ristoranti

Ostuni (BR) - Ristorante Odissea

di Nazzarena Barni Fritsch

02/10/2011

E naufragar ci è dolce in questo mare.

Settembre-ottobre è il periodo migliore per visitare le regioni calde della nostra penisola e negli ultimi tempi la Puglia, per l’aumentato interesse per le sue bellezze naturali e le ricchezze eno-gastronomiche, un luogo“caldo“ lo è diventato ancora di più.

Il Salento, meta ricercatissima di turisti e pellegrini del gusto, è un susseguirsi di paesi bianchi o color ocra, a seconda se le pietre usate per le costruzioni siano tinteggiate o lasciate naturali. Sono tipici i centri abitati che si affacciano a picco su un mare di intenso color turchese o che mantengono le loro postazioni solidamente arroccati sulle colline prospicienti la linea di costa. Tra i centri più belli c’è Ostuni, detta la città bianca per la luminosità accecante dei suoi edifici, e che sovrasta le bellissime spiagge con dune, da quella del Pilone fino alla riserva naturale Punta Penna Grossa e Torre Guaceto più a sud.

Fra i ristoranti che ben fanno onore al fascino della città c’è il ristorante Odissea di Anna Tasselli. Perché questo nome? Risponde Anna: “È la mia Odissea, il mio sogno, la mia speranza e il mio futuro.”

Locale frequentatissimo d’estate, a settembre l’affluenza cala, alle famiglie con bambini si sostituiscono coppie e molti turisti stranieri, spesso facenti parte di gruppi di studio, interessati a un turismo più lento e più consapevole. “A luglio e agosto non abbiamo nemmeno un giorno per goderci il mare; ora che il grande flusso si è calmato, potremo godercelo un po’ anche noi” ci raccontano prendendo le ordinazioni.

Antico monastero del 1200 con mura bianche e con un piccolo frantoio ipogeo di un paio di secoli più antico, nel rinnovo sono state lasciate in pietra viva le sale interne con volte a botte e il pavimento. Sale arredate in stile rustico, ma con particolari scelti con attenzione. Sono calde, accoglienti e profumano di buono. Da lì si vede il frantoio lasciato nella sua semplicità originale ma valorizzato da luci impiegate sapientemente. Esaurito il suo ruolo originario, in seguito fu utilizzato per costruire botti, cordame, per la lavorazione della creta, come officina di un fabbro e, fino a vent’anni fà, usato come studio da un ingegnere. Nella bella stagione, che in Salento è molto lunga, oltre che su una grande terrazza sulla parte posteriore dell’ex convento, ombreggiato da grandi ombrelloni bianchi, è possibile, e molto ambito, cenare anche in un meraviglioso cortile interno con aranceto, protetto da mura con cancelli in ferro battuto, dove tanti punti luce posizionati con accortezza creano un’atmosfera tale, che ci si aspetta che Sherazade compaia da un momento all’altro per iniziare a narrare una delle sue fiabe, tanto suggestivo è l’ambiente.

Se nei mesi estivi il servizio è messo sotto pressione, è proprio adesso che si ha la possibilità di scambiare quattro chiacchiere rilassate e ricevere informazioni su cantine e aziende da visitare in zona. Anzi, su richiesta, la signora Tasselli si premura di scrivere una lista di quelle più interessanti con i rispettivi numeri di telefono. “Queste visite sono anche la mia passione, verrei volentieri anch’io, ma come faccio…” allarga le braccia guardandosi intorno. Nella stagione morta Anna è più viva che mai, “ho più tempo, elaboro nuove ricette e nuovi accostamenti e vado anche a visitare masserie e vigneti: alcuni sono amici già da tempo, altri lo sono diventati conoscendoci meglio”.

La cantina è curata personalmente dalla proprietaria con presenza di sole etichette nazionali. Molto attenta, va da sé, l’offerta di proposte locali, bella l’idea di offrire anche bottiglie da 375 ml, che permettono di abbinare tipologie di vini diversi a seconda delle pietanze, o a scelte più indipendenti per i commensali che non riescano a mettersi d’accordo su una sola etichetta.

La cucina parte dalla tradizione e dai prodotti locali, per rivisitarla con sobrietà. Piatti elegantemente presentati, ma senza il fine di dover stupire a tutti i costi. Qualunque siano le proposte scelte, arriva sempre un saluto dalla cucina, questa volta una parmigiana di zucchine con ricotta e scamorza affumicata, e benché il menu di mare sia il più richiesto, sono molto buone anche le proposte di terra e le carni in offerta. L’insalata tiepida di gamberi con noci era una più che sostanziosa porzione di gamberi freschissimi che ha predisposto molto favorevolmente l’umore in attesa dei primi. I tagliolini al ragù di crostacei, ostrica, zeste di limone con Gamberoni di Gallipoli erano saporiti e intensamente profumati. Sulla tradizionale incapriata, una purea di fave e cicoria selvatica, torreggiava un gamberone il cui gusto dolce veniva complimentato da una fettina di lardo di Martina Franca. Anna racconta che questa preparazione di fave e cicoria è un piatto tipicamente locale e il solo modo in cui da bambina la nonna riusciva a farle mangiare la cicoria. Molto buoni anche i fricelli, pasta fresca locale di forma corta e affusolata fatta a mano, con filetto di pescatrice e pomodorini.

Per i secondi, tra le varie proposte di mare, un coreografico cartoccio di pesci locali con crostacei e molluschi o medaglioni di coda di rospo su crema di patate e salsa mediterranea. Se c’è ancora un piccolo posto libero per il dessert, oltre a classici come la bavarese di fragola o il tortino di cioccolato con cuore morbido, da provare lo Sporcamusso. Leggeri veli di pasta sfoglia ripieni di crema pasticcera al mascarpone e fragole, spolverati con una pioggia di zucchero a velo. “Si chiama così perché nell’addentarlo è impossibile non sporcarsi con la crema e lo zucchero a velo.” - Ci spiegano - “È un dolce tipico della regione e da noi così apprezzato, che una volta una famiglia è venuta verso mezzanotte, la cucina era già chiusa, per chiedere timidamente se era possibile provarlo, anche a quell’ora. La cosa ci ha talmente lusingato che abbiano riacceso i fornelli solo per questo!”

Ambiente veramente suggestivo per gustare prodotti tipici della terra di Puglia in ricette locali, ma rielaborate. Buon rapporto qualità prezzo per la freschezza degli ingredienti usati, rincaro corretto sui vini. Impagabile per una romantica cena sotto le stelle o per una serata autunnale da trascorrere in buona convivialità nelle belle sale interne illuminate dai coreografici lampadari a braccia.

In qualunque stagione visitiate Ostuni, concedetevi un dolce naufragio in questo luogo, ne vale la pena!

Ristorante Odissea Via Francesco Vitale 72017 Ostuni (BR) Tel: 0831 334750

www.ristoranteodissea.it

  • sala interna
  • Sporcamusso
  • incapriata
  • Frantoio
  • cortile