Donne in vigna

Mariateresa Isolabella della Croce dell’Azienda Borgo Isolabella di Loazzolo (AT) Piemonte

di Linda Nano

24/01/2012

Mariateresa Isolabella della Croce

Dal libro Donne in vigna, a cura di Mario Busso e Angelo Concas "Edizione Vinibuoni d’Italia Biblioteca”.

Donna in vigna, Mariateresa Isolabella della CroceLa passione per il vino prese vita, quale conseguenza successiva del rapporto che poco per volta si veniva instaurando con il territorio e la cultura enologica".

Racconto di Linda Nano

La motivazione è l’insieme degli stimoli che inducono una persona ad una determinata azione; la motivazione è uno stato interno che attiva, dirige e mantiene nel tempo passioni, fantasia e dedizione. Quando Mariateresa Isolabella racconta e ripercorre gli ultimi dieci anni della sua vita dedicati alla viticoltura e al vino, non lo fa con enfasi retorica, ma con un’intensità emotiva che offre una percezione culturale del vino e uno scenario della comunicazione che collega al vino stesso un sistema complesso di valori.

Il suo racconto si evolve seguendo una trama affascinante soffusa a volte da vena ironica, a volte da incredulità verificando a distanza di tempo le mete raggiunte. La scelta operata di affiancare il marito, affermato penalista milanese, nella ricerca di un luogo che fosse distante dalla frenesia cittadina fu dettata soprattutto dall’aspirazione di …ritrovare una dimensione più umana e ritmi più pacati a contatto con le cadenze e l’armonia della natura… L’arrivo a Loazzolo avvenne quasi per caso. All’inizio non c’era alcuna intenzione di dare vita ad una azienda vitivinicola. La passione per il vino prese vita, quale conseguenza successiva del rapporto che poco per volta si veniva instaurando con il territorio e la cultura enologica di cui questo è pervaso.

La scoperta di un ambiente naturale ancora per molti aspetti integro, da rifugio ottimale, anche sotto il profilo geografico e strategico per coniugare le esigenze professionali e familiari, si rivela con il passare del tempo una sfida.

…Abbiamo acquistato vecchie vigne impiantate da oltre 50 anni che si trovano all’interno di un anfiteatro naturale, su pendii scoscesi ad oltre 500 metri di altitudine… ho cominciato a intravedere come la bellezza del paesaggio fosse inscindibile dalla sua vocazione vitivinicola… All’inizio è stato mio marito a buttarsi a capofitto in questa impresa per la quale io provavo timore e qualche remora perché fino ad allora mi ero sempre occupata della famiglia ed ora improvvisamente mi ritrovavo a progettare un’azienda vitivinicola.

La passione mette radici in fretta e Mariateresa scopre in se stessa una forza interiore fino a quel momento inespressa e improvvisamente acquisita. Accanto alla passione si affianca presto l’impegno imprenditoriale e vengono definiti gli obiettivi precisi nel valorizzare e sviluppare al meglio le potenzialità del territorio ed offrire al consumatore una qualità indiscussa.

…Ho capito che per arrivare a questi risultati l’azienda si doveva avvalere della collaborazione di agronomi ed enologi. La loro competenza e la loro consulenza sarebbero state imprescindibili per far esprimere al meglio le potenzialità di Loazzolo e per creare un rapporto simbiotico tra lo stile del vino e l’identità del territorio.

L’approfondimento di questa prospettiva fa sì che i vini dell’azienda assurgano in poco tempo all’onore delle cronache e vengano accolti con grande favore dalla critica. L’attenzione si focalizza dapprima sulla vocazione innata di Loazzolo verso i vini passiti, che nascono dai due vitigni autoctoni storicamente presenti su queste colline, il Moscato e il Brachetto. Mariateresa fa suo un decisivo concetto del marketing moderno: azienda e territorio costituiscono un’osmosi di valore che si rivela elemento distintivo dell’immagine dell’intera produzione. Il Solìo, eccellente interpretazione dell’uva Moscato, si svela in breve tempo l’alfiere della Doc Loazzolo, mentre il Brachetto d’Acqui Trentasei si fa racconto ed emozione.

Il percorso intrapreso diventa ricerca di altri livelli espressivi… così dall’acquisizione di vigneti a Nizza Monferrato nascono versioni intriganti di Barbera ispirate dal grande maestro enologo Giuliano Noè e vengono messi a dimora anche vitigni internazionali tra cui il Pinot Nero.

Gli orizzonti che si stanno aprendo per l’azienda godono di segni premonitori lungimiranti, illuminati dalla presenza dei vini in alcune delle carte più blasonate d’Italia. È sufficiente segnalare la proposta che Luca Gardini, sommelier d’Europa 2009 (titolo conquistato al  concorso della Worldwide Sommelier Association) in forza al Cracco di Milano, gotha della ristorazione italiana, propone ad inizio pasto abbinando il Loazzolo Solìo ad un piatto di forte impatto gustativo “L’ostrica con mozzarella di bufala e crema ai tre pepi”… poi i numerosi premi e riconoscimenti: per i Moscati il prestigioso riconoscimento del Muscats du Monde in Francia, ininterrotto dal 2005 al 2009, con due medaglie d’oro e tre medaglie d’argento.

Poco a poco l’emozione ha contagiato anche i figli Francesco, Luigi ed Augusta e in particolare ha determinato in Luigi una autentica e trascinante passione.

Grandissimi traguardi in un tempo tutto sommato breve, che con raffinata semplicità Mariateresa sintetizza …il mio piacere più grande è condividere questi risultati, le emozioni che questo lavoro mi regala ogni giorno e tutto ciò che la terra di Loazzolo rappresenta e trasmette attraverso la generosità dei suoi vini straordinari.

 

Azienda Isolabella della Croce

Località Saracchi-Regione Caffi 3

14051 Loazzolo (AT)

tel. 0144 87166

fax 0144 857303 

info@isolabelladellacroce.it

www.isolabelladellacroce.it