Parliamo di vino

Tenuta Partemio: ALEATICO, SUSUMANIELLO, PRIMITIVO, NEGROAMARO raccontati dall'enologo Giovanni Dimastrogiovanni

17/03/2012

I Vini di Tenuta Partemio raccontati da Giovanni Dimastrogiovanni, enologo. Un invito al Vinitaly.

Quali sono caratteristiche e peculiarità dei vini di Tenuta Partemio?

Diciamo subito che siamo in Puglia, in una zona particolare del Salento, a metà strada tra Brindisi e Manduria, dove sia il negroamaro sia il primitivo sono di casa, ma in più ci sono altri vitigni autoctoni interessanti. Segnalerei l’importanza e l’originalità del susumaniello, sia per le potenzialità di questo vitigno sia perché questa è la sua zona storica di produzione. In azienda abbiamo dei vigneti storici di quest’uva – con cui produciamo il Nomas – con piante anche di ottant’anni. Le particolarità del susumaniello sono: maturazione tardiva, infatti anche quest’anno abbiamo vendemmiato a metà ottobre; il colore, con tinte che tendono al violaceo; gli estratti e l’acidità, che in condizioni di produzione controllata per ettaro, con uno, due, massimo tre grappoli per pianta, possono dare degli estratti di grande interesse, che poi si traducono con una maggior durata nel tempo, maggior eleganza e piacevolezza. Per il Nomas facciamo una macerazione di 15-20 giorni e poi subito in barrique dove rimane 18-20 mesi o anche 24. Storicamente questa cultivar veniva intercalata in vigna con le piante di malvasia nera e negroamaro perché dava un’ulteriore acidità all’uvaggio. L’abbandono di quest’uva fu a causa della maturazione tardiva, che abbisogna di maggiori cure, infatti arrivare con grappoli sani a metà ottobre in queste zone non è facile, significa una giusta proporzione per ettaro, sfogliature, procedure di tipo agronomico accurate. Con una bassa resa per ettaro dà buoni estratti e, senza parlare mai in modo assoluto ma circostanziato al rigore produttivo, si può affermare che il susumaniello, nel caso specifico il nostro Nomas, può avere una longevità maggiore rispetto a primitivo e negroamaro, i dati e le osservazioni lasciano ben sperare, e sarà interessante tra dieci anni proporre una degustazione verticale per verificare questa potenzialità.

 

Le altre uve e gli altri vini?

Il primitivo e il negroamaro in questo territorio hanno note speziate particolari, sono più complessi.

Il fiano tende nel tempo a tirar fuori mineralità interessante. Lo chardonnay assume note di frutta tropicale e buona struttura. L’aleatico è una varietà interessante, come tutte le uve per vini dolci è importante la parte finale della maturazione, ma anche il lavoro in pianta con l’appassimento naturale. Abbiamo ottime soddisfazioni se ci sono le condizioni climatiche perfette, un’attenta gestione delle chiome, un giusto carico per ceppo, sfogliature per far arieggiare il grappolo, e poi una macerazione a temperatura controllata di 15-20 giorni, per estrarre polifenoli e precursori che stanno nella buccia, che sono fondamentali essendo una varietà aromatica. L’ultima vendemmia è stata difficoltosa ma buona, ora vedremo l’evoluzione del vino, direi che finora la migliore espressione del nostro Remedia Amoris Aleatico l’abbiamo avuta con il 2007, che non a caso ha ricevuto molti riconoscimenti da Guide e Premi.

Le uve del Brindisi DOC (negroamaro in purezza) e del Salice DOC (negroamaro e percentuali di malvasia nera) vengono da vigneti ad alberello di oltre 20 anni di età, dagli unici due appezzamenti esterni alla Tenuta. Hanno un affinamento in barrique e sono impostati sul varietale e sull’aroma primario della varietà. Il negroamaro proveniente dalla zona di San Donaci possiede una maggiore rusticità, e si somma alle note fruttate che solitamente è una delle caratteristiche della denominazione Salice, invece nel Brindisi DOC il terreno dona aromi più dolci e speziati.

 

C’è qualche novità?

Sì, oltre a valorizzare ulteriormente in primo luogo due vini che già stanno entusiasmando critica ed esperti: il Nomas, da uve susumaniello, e il Remedia Amoris Aleatico rosso dolce, al Vinitaly ripresenteremo due vini importanti, nelle nuove annate, il Foglio 32 Bianco, un bianco da chardonnay in purezza, e il Foglio 32 Rosso, costituito da un blend di negroamaro, susumaniello e primitivo. Anche per questi due nuovi vini si valorizza la tracciabilità, infatti nella mappatura aziendale, i vigneti che producono le uve destinate a questi vini sono classificati nel Foglio numero 32.

 

È un’azienda giovane e promettente, con una tradizione solida alle spalle, che tiene il meglio della produzione enoica della Lomazzi&Sarli e ci aggiunge due interessanti novità. Così si può riassumere il primo anno della Tenuta Partemio e dei suoi vini.

Prendiamo per esempio il Remedia Amoris, aleatico: VinoSlow 2012 sulla Guida SlowWine di SlowFood, Premio DolcePuglia-AIS, Premio Vini del Mediterraneo-ONAV, Premio Vini dolci di Puglia. Un girandola di successi ricevuti nel corso del 2011… e non dimentichiamo le due splendide recensioni di Pino De Luca sul Quotidiano di Puglia.

Insomma, una grande prima annata per l’azienda di Latiano e un’annata di nuove proposte. Dell’eccellenza del Foglio 32 Rosso se ne sono accorti per primi degli esperti di gran fama Gianni e Paola Mura sul Venerdì di Repubblica e Pasquale Porcelli sul Corriere della Sera, che hanno dedicato a questo raffinato blend di susumaniello, primitivo e negroamaro, articoli molto elogiativi. E Luca Maroni, nel suo Annuario dei Migliori Vini Italiani lo premia con 91 centesimi: uno dei migliori rossi di Puglia.

Molto interesse sta suscitando anche il Foglio 32 Bianco (a cui Daniel Thomases ha assegnato 91 centesimi sulla Guida Veronelli! Meritandosi i primi posti tra i Grandi Esordi), uno chardonnay di grande eleganza (eleganza salentina, legata al terroir) e sapidità, che gli enologi Franco Bernabei e Giovanni Dimastrogiovanni hanno accoppiato al Rosso. La caratteristica che unisce questi due vini sono i cru di provenienza, iscritti nel mappale numero 32, le zone migliori dei 120 ettari di vigneto aziendali. Nel lavoro di zonazione dei vigneti la Tenuta Partemio è un’azienda che ha saputo investire e credere, diventando nell’Italia del Sud un modello da imitare.

 

Molto bene anche le altre proposte dell’azienda: dal potente Nomas, susumaniello in purezza, che convince la Guida Veronelli (3 Stelle) e la Duemilavini, Guida dei Sommelier, che gli assegna “4 Grappoli” (“vino di grande livello e spiccato pregio”, premio che ricevono anche Foglio 32 Rosso, Remedia Amoris e Brindisi Doc Rosso), al Primitivo 2009 (“profumi di macchia mediterranea, spezie dolci e sfumature di frutti neri a nocciolo, al palato risulta lungo, di buon frutto e struttura”), premiato dalla Guida Bere Bene Gambero Rosso LowCost con l’Oscar qualità-prezzo. Ottimi risultati (su tutte le Guide, dalla Slow Food all’Espresso a quelle sopra citate) anche per il il Salice Salentino Doc, e per i Salento Igt: Negroamaro Rosato, Negroamaro e Fiano Malvasia.

Questi risultati sono frutto del progetto qualitativo dell’azienda, di anni di lavoro e di studio intenso, della zonazione dei vigneti, della selezione attenta delle uve”, conclude Giovanni Dimastrogiovanni, enologo salentino dalle credenziali internazionali.

 

TENUTA PARTEMIO, Contrada Partemio, S.S. 7 BR/TA - 72022 Latiano (Br) – Italy

tel. e fax +39.0831.725898 - email: info@tenutapartemio.it, www.tenutapartemio.it

 

  • 32rosso
  • Remedia Amoris