Parliamo di vino

Nato sotto una buona stella

di Ettore Costanzo e Giuseppe Liberto

05/03/2007

 Nascere sotto una buona stella non è una prerogativa solo dell'uomo, ma anche del vino. Quando Goethe, durante il suo soggiorno in Sicilia nel 1787, trascorse una notte a Gibellina non poteva certo immaginare che quella stella che all'improvviso gli apparve nella notte, quella luce che gli penetrò nella stanza dove riposava, sarebbe diventata una grande stella a forma di petali posta all'ingresso della città e chiamata "Stella del Belice". Quell'astro, che suggestionò il poeta tedesco, ha assunto un carattere beneaugurante non solo per la città ma anche per le attività produttive connesse, in particolare per la vitivinicoltura. Fra i vigneti che lussureggiano nella campagna circostante spicca quello dell'enologo Daniele Messina il quale profonde tutta la sua passione nella produzione di un vino Cabernet, nato appunto sotto la buona Stella del Belice. Un vino che ha avuto una Gran Menzione al recente Vinitaly, in concomitanza con la visita della commissaria europea all'agricoltura e allo sviluppo rurale Marian Fischeler Boel, vino che farà molta strada. Chiedo all'enologo: Come si può definire il suo Cabernet? "Mutuando un termine francese", risponde, "il mio vino si può definire come un Cru. Questo termine racchiude, infatti, concetti di notorietà, originalità e qualità di un vigneto, ma esprime anche le caratteristiche "superiori" di un particolare terreno, dei vitigni che vi sono coltivati e delle uve che vi sono raccolte. In pratica, il vino che ottengo è di grande qualità per via del clima, del tipo di terreno, dell'esposizione, del vitigno, della conduzione della vigna e dell'esperienza del conduttore". Quali sono le caratteristiche del suo vino? "E' un rosso rubino", afferma, "pieno, energico, affinato per 12 mesi in barrique di rovere di Allier. Si abbina alle carni rosse brasate, ai formaggi stagionati (in particolare Pecorino Siciliano e Canestrato), ai salumi, ma anche al cinghiale. Nella cucina siciliana il suo abbinamento risulta ideale col castrato, col ragù di maiale, col maiale ripieno, con lo spezzatino di capretto e patate; ma va bene anche con le carni bianche, la cacciagione e la selvaggina. La temperatura ideale di servizio si deve aggirare intorno ai 18-20°. Particolarmente vocato per l'invecchiamento, può essere conservato per 8-10 anni, purché sia posto in bottiglie coricate in luogo non umido e a temperatura non superiore ai 18°". In occasione del Vinitaly 2006, nel padiglione che ha ospitato la Sicilia, il Cabernet di Daniele Messina è stato degustato, assieme ad alcuni prodotti tipici isolani, da diversi esperti del settore ed in particolare dal Presidente della Regione Siciliana Totò Cuffaro, anch'egli eccellente degustatore, il quale ha affermato: "Questo vino è il miglior Cabernet di Sicilia". Di Ettore Costanzo e Giuseppe Liberto