Notizie e Recensioni

Arianna Occhipinti, la 'Natural Woman' del vino italiano

di Angelo Concas e Maria Stefania Podda

10/06/2013

Il vino, la natura e il vivere sano, questi gli ingredienti del successo della giovane enologa e produttrice di vini Arianna Occhipinti, che nel suo libro “Natural Woman. La mia Sicilia, il mio vino, la mia passione” racconta del legame viscerale con la sua terra, del rispetto quasi sacrale per l’ambiente, e di un mondo che l’ha stregata sin da giovane età.

Il Libro, è un viaggio, una scoperta, una narrazione della vita di Arianna, che poco più che ventenne, decise di piantare la prima vigna, nella regione siciliana dell’Iblea, intraprendendo così una strada che le segnerà il destino. Insieme alla grinta e alla determinazione, che hanno fatto di una giovane produttrice, un’enologa esperta, tra le più apprezzate, orgogliosa dei suoi vini, che cura con raffinato estro e meticolosa attenzione in ogni particolare.

Conoscevamo Arianna solo di fama, in altre occasioni c’era sfuggita la possibilità di avvicinarla e di poter scambiare con lei quattro chiacchiere. Abbiamo avuto il piacere di poterla finalmente incontrare alla splendida edizione del Wine Festival 2013 di Porto Cervo.

Durante la presentazione del suo libro, Arianna, intervistata con garbo professionale da Bruno Gambacorta, giornalista Rai autore del programma EAT PARADE, ci ha sorpreso e affascinato per la sua forza espressiva, accompagnata da un’inaspettata dolcezza, capace di ammaliare chi la ascolta. Siamo rimasti ancor più piacevolmente colpiti, quando la giovane viticoltrice/scrittrice, ha risposto alle domande del noto ed esperto di food and beverage e poi anche a quelle del pubblico, con una sorprendete naturalezza, arricchita da una forte dose di umiltà e di semplicità.

Arianna ha raccontato del suo primo incontro con il mondo del vino, travolta dalla passione trasmessa dallo zio, Giusto Occhipinti. «Avevo 16 anni, mi chiese a bruciapelo: vieni al Vinitaly con me?». Ci andò con quell’uomo «dal fascino a lento rilascio» che in cantina usa anfore al posto delle botti. Due anni dopo un’altra domanda secca: che fai dopo il liceo? E da lì il suggerimento che le segnò la sua futura carriera, gli studi di Enologia a Milano. Da quel momento iniziano le lezioni, e i viaggi per le cantine d’Europa. «Imparavo a degustare con il naso e con la bocca, legando a determinati profumi i ricordi della mia vita, un po’ come si fa con la musica». Il vino, come la musica è un’arte per Arianna, e le similitudini che li legano sono tante.

Arianna, riporta nel suo libro le belle parole scritte da Nicolas Joly. «Se amate la musica, c’è lo strumento, il musicista, e l’acustica. Lo strumento è il luogo dove è stata piantata la vigna. Poi c’è il musicista. Che coltiva. E poi c'è l'acustica: l'agricoltura è l'acustica. Questi sono i tre elementi che compongono l’armonia del vino».

Queste parole, che riporta anche in una lettera inviata via e-mail al critico Luigi Veronelli, rappresentano un inno alla terra contro la «falsa enologia appesantita da un evidente piede industriale». Arianna poi racconta; Veronelli pubblicò la lettera su Ex Vinis, ci sentimmo, e lui m’invitò ad andare a trovarlo al Leoncavallo di Milano dove si sarebbe tenuto un incontro sui vini naturali, e mi disse, quando arriverai ricordati di appoggiarmi una mano sulla spalla ed io comprenderò che sei tu. Così feci, e il grande Gino Veronelli mi abbracciò a lungo.

Da qui la scelta di proporre un vino naturale, scardinando le tendenze e conquistando una larga fetta d’intenditori. Un risultato ottenuto dalla costanza, dal rispetto della vite, e dal desiderio di riporre se stessa dentro ogni sua creatura. Così con Natural Woman Arianna ripercorre le tappe della sua crescita professionale, segnata dalla fatica, dal desiderio di creare qualcosa di unico, restituendo al vino la sua dimensione autentica e naturale. Come? Con sacrificio e duro lavoro, perché lavorare la terra – spiega Arianna – è molto faticoso, e «richiede strumenti tutti naturali: falangi, polpastrelli, pollici». E mentre le produzioni crescono, cresce anche la sua consapevolezza, confermata da vari riconoscimenti, come l’appellativo di Natural, che le riconobbe un giornalista del New York Times, Todd Selby, e che ha dato il titolo al suo libro. Negli anni, da ragazza ribelle, che si scontra con il mondo artefatto della tecnica enologica, sin dagli anni dell’Università, quando il Prof. Attilio Scienza, l’Indiana Jones del vino, la definì «esoterica», alla donna matura e consapevole, che con grinta e coraggio intraprende la scelta della produzione naturale, «per rispettare l’equilibrio della natura in ogni gesto. Il vino naturale è un vino umano».

Arianna diventa così un’icona del movimento del vino naturale, non solo italiano. Quando capì che Milano le stava stretta, decise di tornare a casa, nella sua Sicilia. Così affitta due ettari di vigne vecchie, si fa aiutare dai contadini del posto che la guardano un po’ divertiti fare un lavoro considerato da maschi. Tra le sue produzioni più importanti il Frappato, e l’Sp68, un vino quest’ultimo che prende il nome dalla strada provinciale che costeggia la sua vigna, un omaggio alla Sicilia, e alla più antica strada del vino. Dopo anni di studio e di duro lavoro, arrivata a 30 anni, Arianna decide di raccontare la sua storia, attraverso questo diario sentimentale, in un momento particolarmente felice per la sua azienda, che cresce ed esporta i suoi vini nel mondo. E nonostante i complimenti, giunti da più parti, e persino da un grande del vino siciliano come l’indimenticabile Marco De Bartoli, non perde mai la sua genuinità, e la sua carica passionale, che la lega in modo empatico ai suoi vini. La sua storia è nelle sue mani: « Il vino si è addentrato nella pelle screpolata, è sceso in profondità, e la pelle non verrà mai più pulita » – racconta - è l’unico tatuaggio che mi sono concessa. Sono mani diverse da quelle che avevo all’università, ma forse sono uguali nell’animo». E da queste mani, spinte dalla creatività, e dalla gioia di dedicarsi alla terra, si ricavano i frutti di una passione coronata dalla genuinità e dalla purezza dei suoi vini.

 

Titolo:

Natural Woman. La mia Sicilia, il mio vino, la mia passione.

Autore: Arianna Occhipinti

Prezzo di copertina € 13,00

160 pagine  - rilegatura brossura

Editore Fandango Libri 2013