Chiacchierando di gusto

Salotto del gusto a Siculiana.

di Giuseppe Liberto

29/10/2007

 Siculiana, cittadina turistica della provincia agrigentina, ha ospitato in questa calda estate, una singolare manifestazione: “La Fiera Enogastronomica Antichi Sapori”, svoltasi dal 14 al 22 luglio. L’iniziativa, organizzata dalla “MG. Grandi Eventi” dei Sigg. Gandolfo e Cannella, durante le nove serate ha avuto un ottimo riscontro di pubblico. Hanno sponsorizzato la manifestazione, oltre l’Assessorato Agricoltura e Foreste, la Provincia di Agrigento, il comune di Siculiana, la Curia agrigentina e la Federazione regionale dei Cuochi della provincia di Agrigento. Momento clou delle serate siculianesi è stato il “Salotto del gusto”, una originalissima degustazione tra saperi e sapori siciliani riguardante: “Il cibo e il sacro nella storia e nelle tradizioni popolari siciliane”. Nella premessa del volumetto distribuito durante la festa, a firma dei dottori Viola e Liberto dipendenti dell’ Assessorato Agricoltura e Foreste, è evidenziano che: ”E’ innegabile il legame tra il divino e il cibo, definibile come "sacralità del cibo", che risulta ampiamente provato da uno studio comparato delle varie religioni e riconosciuto dagli studiosi di tutto il mondo come un dato incontestabile. Il legame è dovuto al fatto che il cibo ha come prerogativa l’essere considerato dono di Dio, “santificazione del lavoro umano”. Lo si ricerca attraverso l’ausilio dell’implorazione della preghiera, con cui lo si riconosce come bisogno umano, dono di Dio che ne è il bene-factor, il (bene)-(fattore). Molte usanze alimentari delle società arcaiche e che ancora oggi ci portiamo appresso, hanno elementi simbolici strettamente legati alle credenze sul mondo degli dei. Spesso si trattava di privazioni, digiuni ed astinenze. Ed ancora, offerte alimentari a santi, dei o spiriti. Si arrivava al paradosso, in certi riti funerari il cibo fungeva da elemento di mediazione fra i vivi e i morti”. E’ stato un vero spettacolo tra saperi e sapori, sapientemente condotto da Mario Liberto che ha saputo amalgamare i vari momenti dell’iniziativa raccontando su ogni piatto, le origini, il legame con le feste religiose e tante altre curiosità. Molto interessante è stato l’intervento del sacerdote padre Salvatore Raso, in rappresentanza della Curia agrigentina: intelligente, conciso e persuasivo. L’animazione canora è stata affidata al cantore popolare Nenè Sciortino il quale ha eseguito in maniera impareggiabile tutto il repertorio folk siciliano. La Federazione dei cuochi ha avuto un ruolo determinante per il successo della manifestazione, curando la preparazione delle curiose e saporite portate. L’abbinamento dei vini e degli oli, nonché tutta l’organizzazione, è stata curata dai dottori: Brucato, Pasciuta, Guarisci, Pecorelli e Vassallo dei Distretti Salso e Belice-Carboy dell’Assessorato Agricoltura e Foreste. Oltre ad una eccezionale degustazione si è anche cantato, ballato all’insegna dei sapori e dei saperi. Villa Sikania Park Hotel ha ospitato, inoltre, un work shop al fine di favorire i contatti commerciali tra gli operatori dei vari Stati stranieri presenti ed i produttori presenti alla manifestazione. Siciliana, da qualche decennio soprannominata “città dei matrimoni”, per il fatto che gran parte delle coppie dell’agrigentino scelgono per sposarsi la cittadina chiaromontana, in questa sciroccata estate, è stata anche “città dei sapori e dei saperi”. Giuseppe Liberto