Parliamo di vino

UN TUFFO NELLE VASCHE DI CA' RUGATE E FRANCHETTO...CHE BRIVIDO!

di Bernardo Pasquali

05/11/2007

 L’annata 2007 è stata purtroppo segnata negli ultimi giorni prima della vendemmia da una incredibile quanto beffarda grandinata massiccia che ha coinvolto tutta la fascia alta delle colline veronesi. Partita dal Lago di Garda ha lasciato dietro di sé danni gravi fino alle ultimi propaggini del Gambellara Classico. La zona del Soave ne ha fatto le spese e certamente non ha lasciato indenni alcuni grandi cru storici. Il Monte Fiorentine di Cà Rugate è stato uno di quelli che hanno scampato il pericolo. Questo ha fato si che la qualità delle uve rimanesse inalterata…e che qualità Sembra infatti che quest’anno l’uva, pur precocemente, abbia comunque raggiunto valori Babo di grado zuccherino straordinari e che soprattutto fosse particolarmente sana e adatta all’appassimento in quanto ricca di componenti estrattive e con una componente tartarica e malica molto significative. Un’annata da segnare in calendario. Se il Monte Fiorentine di Cà Rugate ha quindi resistito alla furia devastante della grandine, un po’ meno è successo per il Vigneto La Capelina di Antonio Franchetto. Fortunatamente anche per lui la grandine se è arrivata non l’ha fatto con l’irruenza dei vigneti più a monte. Inoltre il bel sole successivo al fenomeno ha aiutato molto le uve a cicatrizzarsi e a resistere agevolmente fino al giorno della vendemmia. Di questi due cru e dei Soave base delle due aziende ho potuto godere degli assaggi in vasca. MONTE FIORENTINE 2007. Con Michele Tessari e il fratello Giovanni abbiamo messo il naso sulle due vasche del mitico prodotto che da alcuni anni sta mettendo d’accordo le guide italiane del vino. Profumi già ben definiti con una prevalenza logicamente della componente floreale e fruttata e della componente ancora verde dell’uva. Ma certamente si esprime con molta determinazione il variegato e composito terroir d’origine di questa splendida arena vitata. Con una vasca di prima vendemmia particolarmente elegante e vivamente fruttata. Con una seconda da vendemmia più tardiva con una spiccata percezione strutturale e glicerica, con una bella morbidezza, e una profonda sensazione fruttata agrumata. Eleganza e finezza di profumi dalla prima, corpo, struttura e morbidezza dalla seconda. Sarà la maestria dei fratelli Tessari a saper miscelare le due vasche in proporzioni ottimali per raggiungere quel fatidico equilibrio che contraddistingue questo straordinario prodotto. SAN MICHELE 2007. È il prodotto base dell’azienda di Montecchia. Ne abbiamo assaggiate tre di vasche. Dalla prima proveniente da un appezzamento di terra nera basaltica tipica di queste terre è emersa tutta la forza del terroir. Grafite scura, fumè tipico. Dalla seconda proveniente da Tremenalto eleganza, finezza, profumi di fiori e frutti gialli con una straordinaria componente acidica. Dalla terza invece più struttura, corpo e componenti aromatiche gustative. Anche in questo caso il blend che verrà preparato dall’azienda andrà a favorire l’equilibrio tra i vari caratteri delle vasche. Con una novità…quest’anno si vuole elevare la qualità anche del prodotto base conferendo più struttura, più carattere, Ecco quindi che una piccola parte del Monte Fiorentine verrà messo nel S. Michele. Poco per non perdere troppo prodotto. Un’ottima idea! Il Soave base ha sempre più dignità differentemente da altri vini che scontano l’effetto dei superiori. VIGNETO LA CAPELINA 2007. Il cru di Antonio Franchetto di Terrossa di Roncà ha visto la sua comparsa in commercio la prima volta quest’anno. Con buoni risultati durante le varie degustazioni ma con una grande potenzialità di miglioramento e di affinamento. La vasca 2007 è straordinaria! Tipicamente di questi territori con una eccezionale acidità e freschezza che è particolarmente sostenuta da un altrettanto importante struttura glicerica e mineralità inconfondibile di terra di provenienza vulcanica. Come ci ha confermato Antonio si è trattato di una vendemmia storica, rovinata solo parzialmente dalla grandinata di fine agosto. Di una cosa sono certo: di tutti i vini degustati è meglio fare scorta per le cantine prossime. Bernardo Pasquali