Degustiamo per voi

Rouge d'Alsace 2003 Elevè en Piece de Chene.

di Bernardo Pasquali

26/11/2007

 Rouge d'Alsace 2003 Elevè en Piece de Chene Vigneron Camille Braun Camille Braun è una piccola ma grande donna d'Alsazia. I suoi vini sono tra i più balsonait e reputati della sua regione. Vive a Orswhir dove si trova anche l'azienda. Un tipico paese dell'Alsazia, con strade strette e antiche case con tutte le loro insegne metalliche vivacemente colorate. L'azienda di Camille si trova proprio nel centro del paese, all'interno di un portone che immette in una piccola corte molto suggestiva dove si respira il lungo trascorrere del tempo e i profumi evoluti di uve e di vini in affinamento. Si sente che si è arrivati in cantina. Camille arriva dopo un attimo. Rimaniamo soli nel cortiletto ad osservare tutti gli oggetti che raccontano la storia secolare di questi territori. Poi scendendo la sua scala di legno dell'abitazione,ci accoglie con un sorriso pacato. Deve essere una donna dolce ma nello stile francese, cioè con un carattere e una consapevolezza che le donne d'oltralpe sanno esprimere anche solo con gli sguardi. La mescita si trova in fondo al cortiletto all'interno di una piccola depandance dove sono appesi alle pareti tutti i premi, medaglie e gradni poster dei vigneti dell'Alsazia. Sì proprio così! C'è un forte attaccamento ai propri paesaggi qui in Alsazia e la fierezza è palese e giustificata. Siamo arrivati da Camille perchè ne avevamo letto sulla Guide Hachette 2007. Ero alla ricerca di un rosso alsaziano di rilievo. Così, per uscire dai canoni bianchisti tipici di questa regione vitivinicola. Ne avevo trovato segnalato uno, il Rouge d'Alsace Elevè en Piece de Chene di Camille Braun. Un coupe de coeur come afferma la guida. Cioè un vino che ha lasciato il segno. Un colpo di fulmine dei sensi! Ma Camille rimane stupita di tale richiesta. Sì perchè vorrebbe prima di tutto farci sentire i suoi grandi Riesling, riconosciuti in tutto il mondo, i suoi grandi Gewurtztraminer da terroir. Noi non l'abbiamo delusa e siamo partiti proprio da lì. Per chi ama il Riesling un passaggio a Orshwhir è sinceramente obbligatorio. Forse nei suoi vini bianchi, come in pochi altri, Camille cerca l'anima, l'essenza del vitigno e la forza espressiva e marchiante del terroir.Il Rouge d'Asace è un Pinot Noir in purezza prodotto con uve provenienti dalla parcella chiamata Bollenberg. Una piccola collina separata dalla catena dei Vosgi che possiede una tessitura dei terreni di pregio minerale con composizione varia, particolrmente argillosa e calcarea con presenza anche di scisti superficiali. Con una dura roccia nel sottosuolo che garantisce ottimi e costanti livelli di umidità nel terreno. Questo vino subisce un lungo affinamento in botti di rovere di varia dimensione ma da legni provenienti tutti dal massiccio centrale francese. Legni che garantiscono raffinatezza e buona cessione ma soprattutto tendono ad armonizzare elegantemente il frutto offrendo stabilizzazioni che lo rendono adatto a lunghi invecchiamenti. Il suo colore è di un rubino intenso e profondo. Al naso si presenta sin da subito un vino di carattere. Non pensate ai leggiadri e raffinati Pinot Noir della Borgogna. Qui c'è del muscolo. Profumi accentuati da una netta presenza di mineralità tipica. Con una bella viola appassita e una bella spezia di pepe nero. Frutta rossa in confettura che si allarga su nuances di vaniglia e cioccolato. Complessivamente fine e intenso. Al palato dimostra di avere ancora necessità di un affinamento in bottiglia. Denota il suo millesimo, il 2003, certamente anomalo anche qui in Alsazia. Ma la straordinaria freschezza riesce a compensare anche un valore alcolico inequivocabile. Buona la sapidità e la percezione minerale. Ampio e persistente. I tannini sono ancora in uno stato giovane e mediati ancora da quelli gallici che si amalgameranno meglio con il tempo. Un vino da evoluzione nel bicchiere. Certamente un Pinot Noir atipico che gioca sulla forza espressiva del terroir ma non bada a eccessive smancerie. Come Camille dopotutto, donna di poche parole ma di grande capacità sul campo! Bernardo Pasquali