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CONSORZIO MONTEFALCO: IL CDA CONFERMA PAMBUFFETTI PRESIDENTE E APPROVA NUOVO DISCIPLINARE.

01/07/2015

Il Presidente del Consorzio Montefalco Amilcare Pambuffetti

 

Il rinnovo del board porta con sè importanti novità su norme di imbottigliamento e uvaggi del Montefalco DOC e apre al “Montefalco Grechetto”. Parola d’ordine: “Territorialità”.

Si è riunita lo scorso 22 giugno l’assemblea dei soci che ha eletto il nuovo Consiglio di amministrazione del Consorzio Tutela Vini Montefalco. Nessun cambio al vertice. Resta salda la presidenza di Amilcare Pambuffetti, giunto con successo al suo secondo mandato, mentre dovremo attendere ancora qualche settimana per dare un volto al nuovo Vicepresidente.

Tra i 10 componenti del nuovo Consiglio di amministrazione, in carica fino al 2017, in ordine alfabetico: Filippo Antonelli, Paolo Bartoloni, Marco Caprai, Corrado Dal Piaz, Giampaolo Farchioni, Peter Robert Heilbron, Alessandro Meniconi, Lamberto Spacchetti, Giampaolo Tabarrini e  Vincenzo Tassinari.

E se la composizione del board non riserva grosse sorprese, il nuovo corso del Consorzio Tutela Vini Montefalco punta all’unanimità a una determinante svolta approvando importanti modifiche al disciplinare su norme di imbottigliamento e uvaggi del Montefalco DOC e aprendo al “Grechetto”.

Imbottigliamento in zona. Insieme alle operazioni di vinificazione e invecchiamento obbligatorio, anche l’imbottigliamento dei vini a denominazione di origine controllata “Montefalco” dovrà essere effettuata nell’ambito territoriale del Comune di Montefalco e in parte dei comuni di Bevagna, Gualdo Cattaneo, Castel Ritaldi e Giano dell'Umbria, in provincia di Perugia.

Modifica degli uvaggi. Subirà variazioni anche la composizione degli uvaggi del Montefalco DOC. Si passa da tre uvaggi (Sangiovese dal 60 al 70%, Sagrantino dal 10 al 15% e altre uve autorizzate 15-30%) a due uvaggi prevedendo la possibilità di non utilizzare un terzo vitigno in favore del solo utilizzo in prevalenza di Sangiovese (dal 60 all’ 80%) e in misura minore di Sagrantino (dal 10 al 25%) per rafforzarne struttura e intensità.

Lo scopo di questo intervento è dare una maggiore connotazione territoriale ai vini di Montefalco, come spiega il Presidente Pambuffetti: “L’unicità delle denominazioni montefalchesi è legata a doppio nodo al nostro territorio, un valore autoctono da difendere, per salvaguardarne qualità e reputazione, garantirne l’origine e assicurare l’efficacia dei relativi controlli”.                

Montefalco Grechetto. Tra i vini di Montefalco, inoltre, fa il suo ingresso il “Grechetto”, la varietà bianca autoctona più diffusa dell’Umbria. Il “Montefalco Grechetto” sarà ottenuto dalle uve provenienti dai vigneti composti prevalentemente dal vitigno “Grechetto” (maggiore dell’ 85%) e da uve a bacca bianca, non aromatiche, da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito della Regione Umbria.

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Il Consorzio Tutela Vini Montefalco nasce, nel 1981, dalla volontà dei produttori di Montefalco di riunirsi in un Consorzio di Tutela che coordinasse le aziende della zona nella costante ricerca della qualità e nella valorizzazione dei vini del loro territorio. Il Consorzio ha il compito di garantire gli elevati standard di produzione, di guidare i produttori locali  in un costante miglioramento qualitativo e di promuovere, insieme a Montefalco Sagrantino DOCG  e Montefalco Rosso DOC, tutti i vini prodotti nel territorio.

 

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