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Bracciano 20, 21 e 22 giugno 2008 il 1° Festival LAGHIDIVINI .

27/08/2007

 LAGHIDIVINI 2008 Il festival dei vini prodotti sulle sponde dei laghi italiani Bracciano 20, 21 e 22 giugno 2008 Dalla Delegazione periferica Epulae Bracciano è nata l'idea di Laghidivini. un evento volto a coniugare territorio ed enogastronomia, cultura e storia, tradizione e prospettive: Il festival si propone, partendo dalla città sull'omonimo lago, di realizzare un percorso che, attraverso la tradizione enogastronomica, ci guidi alla scoperta delle ricchezze paesaggistiche e storiche dei territori lacustri italiani. Un viaggio tra dieci laghi italiani, dall'Alto Adige alla Sicilia, per confrontare storie, culture e tradizioni, che serva da stimolo per visitare e riscoprire territori antichi e meravigliosi. Tante somiglianze, tante differenze da cogliere. Tre giornate per degustare i laghi attraverso i vini del territorio, lasciandoci catturare dalle immagini delle loro bellezze e dalle loro ricchezze. La manifestazione, ideata da Epulae Bracciano, avrà inizio con una conferenza inaugurale sul tema "turismo ed enogastronomia" e comprenderà degustazioni guidate e a tema, anche in lingua inglese. Durante l'evento si terranno conferenze su argomenti rigyardanti preparazioni culinarie a base di pesce, terroir e vini, lago di Bracciano e patrimonio naturalistico. Sono previsti inoltre concorsi, proiezioni cinematografiche e di filmati, concerti, seminari, mostre ed esposizioni. Laghi da scoprire, laghi da conoscere, insomma... laghi da bere. IL LAGO - Il Lago di Bracciano, detto anche Sabatino, è di origine vulcanica, caratterizzato da un particolare valore naturalistico ed è compreso nel Parco Regionale di Bracciano - Martignano. Esso si estende su una superficie di circa 57 Kmq, con una profondità massima di 164 metri ed una circonferenza di 32 Km. Ha come immissari varie sorgenti sotterranee tra cui quelle termo-minerali di Vicarello, e due emissari: l'Arrone, che riversa nel Tirreno lo scolmo del lago, ed ancora oggi l'Acquedotto Paolo che porta a Roma l'acqua del lago alimentando anche fontane e giardini. IL PAESE - Bracciano si trova a circa 40 km da Roma, ad un'altitudine di 280 metri sul livello del mare, presso le rive dell'omonimo lago. Le origini dell'abitato risalgono, probabilmente al IX secolo, sicuramente alla fine dell'XI secolo diventò proprietà della famiglia dei Prefetti di Vico che costruì la propria rocca fortificata sulla cima della collina ed all'interno della cinta muraria medievale sviluppò un insediamento abitato. Nella prima metà del XV secolo la città venne in possesso della famiglia Orsini che, nel periodo 1470-1490, trasformò la rocca nell'attuale castello e dotò il paese di una nuova cinta muraria, ancora in gran parte esistente, costruita secondo le più moderne teorie militari del tempo. Il Castello Orsini Odescalchi rappresenta uno dei più imponenti esempi di architettura militare del Rinascimento, edificato da Napoleone Orsini a partire dal 1470, all'interno si possono ammirare numerose opere d'arte. Tra i suoi più celebri ospiti si annoverano Carlo VIII, re di Francia, il papa Sisto IV, la regina Cristina di Svezia e Torquato Tasso. Aperto ai visitatori è ancora molto ben conservato, meravigliosamente decorato di affreschi ed arredato; è considerato come uno dei più importanti castelli d'Italia. Nel centro storico troviamo il Convento di Santa Maria Novella (1436) dove oggi hanno sede il Museo Civico e l'Archivio Storico Comunale. Nel 1496, in occasione dell'assedio da parte delle truppe di Papa Alessandro VI, fu edificato sulle mura di cinta un nuovo bastione, oggi chiamato "la Sentinella", che rappresenta uno dei luoghi più belli del centro storico, dal quale è possibile ammirare il paesaggio del lago e dei boschi che circondano il paese. Nel corso del cinquecento l'accesso era consentito da due ponti levatoi, uno dei quali posto a ridosso del convento di Santa Maria Novella. Nel 1560 a seguito del matrimonio di Paolo Giordano I Orsini con Isabella De Medici, figlia di Cosimo I, Bracciano fu elevato a ducato. Grazie alla disponibilità di nuove risorse economiche Paolo Giordano poté impiantare alcune attività produttive: la lavorazione del ferro e dello zolfo, l'arte tipografica e la lavorazione degli arazzi. Per dare forza motrice ai suoi opifici il duca fece costruire un nuovo acquedotto che dalle sorgenti della Fiora, presso il bosco di Manziana, portava l'acqua in paese alimentando, anche, una delle prime fontane pubbliche. Nel 1696 il ducato passò di proprietà alla famiglia Odescalchi, che nel corso del settecento dette nuovo impulso alle industrie braccianesi impiantando una cartiera, sei ferriere ed un nuovo acquedotto. Nella seconda metà del settecento la cartiera divenne una delle più rinomate dello Stato Pontificio; si produceva solo carta di qualità utilizzando le più avanzate tecnologie del tempo. Nel corso del XVIII secolo il paese continuò ad espandersi fuori delle mura ed in particolare lungo l'asse di via Fausti (il cosiddetto Borgo Flavio), dove sono ancora visibili alcune belle costruzioni di quel periodo e, secondariamente, su via Principe di Napoli. IL PESCE - Le acque del lago sono particolarmente ricche di pesci, fra cui il Coregone, appartenente all'ordine Salmoniformes, specie Coregonus lavaretus, è un pesce molto sociale e vive in banchi relativamente numerosi; di media taglia, presenta un corpo affusolato e lateralmente piuttosto compresso, una testa piccola ed appuntita, i denti sono quasi del tutto assenti. Tale particolarità è in relazione con il suo regime alimentare, infatti esso si nutre prevalentemente di crostacei planctonici. Nel 1895-96 per iniziativa del Vinciguerra si procede alla prima introduzione di coregoni nel lago con l'immissione di avannotti, ottenuti da uova acquistate presso lo stabilimento sito vicino al lago di Costanza. Per conto del Ministero dell'Agricoltura, all'inizio del 1900, si costruiscono in prossimità del lago, dove venivano catturati i riproduttori, due tra i primi incubatoi per l'allevamento artificiale di uova ed avannotti di coregone. Il successo dell'adattamento del coregone nel lago si rivela già nel 1928. Sebbene la lunghezza massima è di 80 cm. ed il peso di circa 4 k, gli esemplari più comuni sono di circa 30-40 cm, le sue carni bianche sono magre e facilmente digeribili e ben si prestano a svariate preparazioni da quelle alla griglia, al cartoccio, filettato o per farne gustosi ripieni per ravioli o condimenti per pasta. Altra specie diffusa è il Lattarino, appartenente alla famiglia della Aterinidi, un pesce di piccole dimensioni, al massimo arriva a 5-10 cm in età adulta, vive in banchi, anche numerosi, e si alimenta di plancton e piccoli crostacei, delizioso fritto, previa infarinatura, in olio bollente fino a diventare croccante. Il Persico è una tra le varietà più apprezzate; si tratta di una specie autoctona del bacino padano, caratterizzato da una livrea policroma, addome bianco e pinne rosso-aranciato, gli esemplari più grandi raggiungono i 2 kg di peso ed una lunghezza di circa 35 cm; deliziose le sue carni sfilettate e fritte. Tra le altre specie lacustri più rappresentative figurano il Luccio, la Tinca, la Carpa, l'Anguilla, il Cefalo ed il Persico Trota, un pesce predatore originario dell'America settentrionale introdotto qualche decina di anni fa. I VINI - Sicuramente il territorio sabatino, stante l'influsso etrusco e la vicinanza ad importanti insediamenti romani, vedeva crescere rigogliosa la vite. Testimonianze cinquecentesche forniscono i dettagli più interessanti che si evincono dalle recensioni di Sante Lancerio, bottigliere di Papa Paolo III (pontefice dal 1534 al 1559), che si potrebbe definire il primo sommelier della storia, il vino di Bracciano viene così definito: " È perfetto. Bracciano è il primo luogo di casa Orsina, et è luogo inespugnabile. Questo vino è piccolo, e certo non son sono vini da portare da luogo a luogo, se non nel Verno. Sono anco di buoni vinetti a un luoco nominato Pisciarelli, dove sono molte capanne fatte di legname et terra. Dove habita Lombardi, Toschani, et di diverse provintie, che custodiscono le vigne secondo la sua patria, et il vino lo fanno il simile al mondo del suo paese. Di modo che qui si trovano di buoni et perfetti vini, ma in Roma sono buoni per il Verno. La State si trova qualche vino in quelle grotte, ed è molto appetitoso, ma vuole essere pigliato in fiaschi, perché alli caldi non resiste. Di questo vino, massime rosso, S.S. beveva alcuna volta nella Primavera quando era amabile, di bel colore et mordente.". A testimonianza dell'esistenza di grandi vigneti nel territorio lacustre sono i toponimi, risalenti al seicento, con i quali si indicano numerose località come: Vigna Grande, Vigna Orsini, Vigna Caio e Vigna Campana. Un ulteriore testimonianza è dell'anno 1900 e si tratta di un manifesto, con una bellissima incisione di Bracciano fatta da Duilio Cambellotti, per pubblicizzare i festeggiamenti per l'Anno Santo 1900 nel manifesto figurano le principali attrattive del lago ed in particolare si tessono le lodi dell'Acqua Claudia, dei pesci squisiti e dei vini fini prodotti dalla famiglia Odescalchi. Dalla "Relazione sui miglioramenti apportati dal Principe Odescalchi" di Stanislao di Lorenzo, stampata nel 1906 dalla Tipografia Romana di Costantino Strabioli in Bracciano, nelle terre del ducato di Bracciano il principe Baldassare sul finire dell'ottocento sono presenti ben 44 ettari di vigne sulle sponde del lago, nella vigna più grande, appunto Vigna Grande, era ubicata la cantina voluta dal principe e realizzata a forma di croce greca, su tre piani di cui due interrati destinati alla conservazione ed il primo costituito dalla vinaia di cui una parte destinata all'imbottigliamento. La capacità era di 800 hl e la produzione si attestava a circa 50 hl/ha di vini fini, di cui 1/3 bianchi. Le due principali tipologie di vino prodotte erano Castel Bracciano Bianco e Castel Bracciano Rosso, il primo vino ottenuto da Pinot Blanc, Pinot Gris, Sauvignon Blanc e Traminer ed il secondo da uve Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Sangiovese. Tali vini ricevettero numerosi premi, a partire dal 1895, in molte esposizioni e si ha sicura notizia che si vendessero in molte città d'Italia, che fossero molto richiesti anche in Inghilterra, in Egitto, Argentina ed in America. A partire dal 1910 a seguito degli impedimenti nelle esportazioni in America, per il proibizionismo, e successivamente per la politica economica italiana, i vini non trovarono più un mercato adeguato. Il colpo finale venne poi inflitto nel 1945 quando la cantina venne usata come campo base dai tedeschi in ritirata che provocarono molti danni; a metà degli anni '50 l'azienda era già chiusa. Attualmente dal punto di vista della produzione vitivinicola il territorio del lago di Bracciano rientra nella tipologia dei vini "Tarquinia DOC" ed in essa sono ricompresi tutti e tre i paesi rivieraschi. A seguito delle scelte di produttori del comune di Bracciano, ma anche per consuetudine, gli abitanti del paese hanno fatto del vino di Cerveteri, e successivamente del Cerveteri DOC, il vino locale di riferimento. I vitigni che costituiscono i vini DOC della zona sono per i bianchi: Trebbiano Toscano (detto anche Procanico), Trebbiano Giallo, Malvasia di Candia, Malvasia del Lazio; per i rossi: Sangiovese, Montepulciano e Cesanese Comune. Degni di nota sono inoltre lo Chardonnay, il Merlot ed il Syrah IGT prodotti nei comuni dei territori limitrofi e, di particolare interesse, la riscoperta del vitigno autoctono a bacca rossa "Giacchè" da alcuni anni vinificato in purezza. » Per ulteriori informazioni su Epulae Bracciano contattare la [ DELEGAZIONE ] COME ARRIVARE - Questi gli itinerari da seguire per raggiungere Laghidivini 2008: In auto: - da Firenze: Autostrada A1, Uscita Magliano Sabina - Civita Castellana - Nepi - SS Cassia direzione Roma fino al bivio Settevene - Trevignano - Bracciano; - da Roma: Via Flaminia - GRA - Uscita Cassia bis "Veientana" in direzione Viterbo - Uscita Cesano - proseguire per Bracciano; - da Napoli: Autostrada A1 in direzione Roma - GRA - Uscita 19 in direzione Aurelia-Cassia - Uscita 30 in direzione Autostrada A12 "Roma-Fiumicino" - dopo 4 Km. deviare a dx in direzione Civitavecchia - Uscita "Cerveteri-Ladispoli" - proseguire per Bracciano. In autobus: da Roma-Saxa Rubra partono i Pullman per Bracciano; fermata principale in centro: Piazzale Pasqualetti. » Per ulteriori informazioni: [ COTRAL ] In treno: la stazione di Bracciano, al centro della cittadina, è raggiungibile da Roma Ostiense con la linea ferroviaria FS Roma-Viterbo. » Per ulteriori informazioni: [ TRENITALIA ] In aereo: voli per Roma Fiumicino o Ciampino, proseguire poi in treno, auto o bus. » Per ulteriori informazioni: [ AEROPORTI DI ROMA ]