Parliamo di vino

Attenzione ai vini di Agostino Vicentini! Per un millesimo 2007 di pregio!

di Bernardo Pasquali

15/03/2008

 Di Agostino Vicentini ho già scritto. Tosto, verace. Uno di quelli che quando arrivi in cantina ti accoglie con un sorriso e un altolà... "Se il vino è buono posso dirlo solo io che l'ho pensato e fatto!". Come a dire, voi degustatori non potete a volte capire cosa c'è dietro un bicchiere...Io gli do ragione! E ce ne fossero di produttori che non si fanno intimorire da chi valuta e scrive di vino. Il Soave che più lo interpreta è il Casale. Una Garganega schietta e di potenza che stimola chi la degusta e a volte disorienta chi non ha mai avuto la possibilità di entrare in cantina con Agostino. Lui non è uomo di mezze misure, il suo Casale nemmeno! Lui la Garganega la vuole tutta nel bicchiere. Lunghe macerazioni su uve ricche di estratto ottenute da maturazioni talvolta prolungate, dipende dalla stagione. Se il 2006 per Vicentini ha rappresentato un'annata storica, il 2007 non sarà di meno. Ne è convinto e dalle degustazioni in vasca ne siamo sicuri anche noi! Anzi credo che il millesimo 2007 per Agostino sarà da tenere in considerazione per alcune piccole variazioni soprattutto nella interpretazione del Casale che a mio avviso ha trovato ancora di più un suo equilibrio espressivo soprattutto nei profumi. Terre Lunghe È il suo Soave base. E che base... Anche in questo prodotto Agostino non lesina cura e attenzione maniacale. Come dice lui sempre: "Chi sa fare un buon base ha tutte le carte in regola per produrre cru di qualità!". È proprio così. Non ci sono dubbi! Dalla degustazione in vasca del prodotto ormai prossimo all'imbottigliamento, emerge un corredo aromatico di particolare intensità e di bella mineralità tipica delle zone della vallata di Illasi. Il suo "Colognola", come lo vorrebbe chiamare, tanto ama il suo territorio, ha l'impronta di una Garganega che pur mantenendo una bella freschezza e vitalità espressiva al palato porge anche una ottima rotondità e ampiezza al palato. E siamo ancora in vasca. Il millesimo 2007 è veramente da incorniciare. Il Casale Il suo cru per eccellenza. Il suo figliolo prediletto (parliamo del vino, non me ne voglia Emanuele...). Quando arriviamo davanti alla vasca Agostino orgogliosamente fa gocciolare il nettare nel bicchiere. È ancora leggermente torbido ma nemmeno troppo. Il colore è di un giallo paglierino intenso come vuole la regola dei suoi Casale. Qui vi è surmaturazione in pianta, e poi lunghe macerazioni. Ma questa volta Agostino ha voluto non eccedere. Sì perché il suo vino fino al millesimo 2006 ha sempre tenuto banco nel bene e nel male tra chi degusta. Io gliel'ho sempre detto. Il tuo Agostino è un vino che fa discutere e talvolta non è capita la tua voglia di concentrazione nel bicchiere. Qualche collega è caduto anche nel tranello di scrivere che si tratterebbe di un vino che fa legno...una cosa che ha fatto non poco arrabbiare il tenace Agostino che ci tiene eccome a far sapere che per lui il legno nei vini Soave è cosa da far rabbrividire. Nel casale 2007 ha leggermente contenuto il tempo di macerazione per offrire un prodotto che potesse esprimere sempre potenza e grande muscolarità dell'uva ma in un equilibrio di maggiore eleganza soprattutto nei profumi. Si sente un'uva meno stressata in effetti e si penetra una Garganega di grande prestigio in purezza. Se ne coglie tutta la sua maturità e anche la sua vivezza. Che dire al palato. Un concentrato di frutta e di agrumi con nouance balsamiche di mentuccia. Con una nocciola finale da brivido. Un vino da non perdere...e da prenotare a mio avviso, visto che ne fa solo 50 quintali. Il Recioto di Soave Sul recioto Vicentini ha stabilito una sua inconfutabile supremazia. Solo acciaio come vuole la sua filosofia di approccio a tutto ciò che è Soave. Non è da molto che sono state pigiate le uve. Ma un goccio dalla vasca significa un'esperienza sensoriale incredibile. 37,6 di estratto per questa essenza di Garganega. Non è difficile mi dice lui. Basta raccogliere l'uva quando è ben matura e allora a quel punto l'incremento zuccherino continuerà anche in cassetta. Se l'uva si raccoglie non perfettamente matura l'incremento zuccherino non sarà mai dello stesso tipo. Devo dire che ho sobbalzato dopo aver deglutito quelle poche gocce di Recioto ancora torbido e così profondamente giallo e carico di colore. Non oso immaginare cosa ne uscirà una volta in bottiglia. Certo che qui il 2007 ha offerto uve mature di pregio e un prodotto che sta entusiasmando anche Agostino. Unico!...speriamo comunque ripetibile. Insomma quest'anno fate attenzione ai vini dell'Azienda Vicentini. Non ve ne pentirete! Bernardo Pasquali