In giro per ristoranti

L’alchimia di Albi

di Leonardo Felician

11/01/2018

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Albi, città episcopale, è strutturata intorno a 2 autentiche fortezze medievali: una delle cattedrali gotiche più straordinarie costruita in mattoni rossi e l’adiacente Palais de la Berbie, antica piazzaforte vescovile, oggi sede del museo di Toulouse-Lautrec, la più importante collezione pubblica al mondo di questo sfortunato e molto amato pittore e cartellonista, conosciuto come un po’ il simbolo della Belle Epoque. Rinomata per essere un complesso notevolmente preservato, rappresentazione unica in Europa di questo tipo di sviluppo urbano dal Medioevo all’epoca moderna, comprende alcuni quartieri di origine medievale che gravitano intorno alla cattedrale: Castelviel, culla della città, Castelnau, pittoresco per le viuzze strette e le case a graticcio, Borgo Saint-Salvi intorno alla collegiale e al chiostro dell’omonima chiesa eretta nel XII secolo che unisce l’architettura romanica a quella gotica. Il monumento che vale l’intero viaggio è comunque la cattedrale di Santa Cecilia costruita tra il 1232 e il 1480: un eccezionale modello del gotico meridionale cui si accede dal portico fiammeggiante sulla sua fiancata. All’interno lascia a bocca aperta la volta dipinta più grande del mondo con affreschi del 15º e 16º secolo ispirati all’Arte fiamminga di Hyeronimus Bosch  e del Rinascimento italiano.
 
Al cadere della sera Albi prende i colori zafferano del cuoio e rosso dei  mattoni. L’alchimia si sviluppa sui chiaroscuri di questa dimensione singolare e di questa promessa senza tempo. Proprio per questo i proprietari hanno voluto chiamare l’Alchimy un piccolo hotel di charme di sole sette grandi camere e suite aperto da poco al centro della città vecchia e vicino al teatro e al palazzo dei congressi, un mix di un passato ricomposto nelle sue tradizioni di viaggi di modernità. E’ una casa d’epoca Art Decò, rivista e rimodernata dai curatori Pierre Dubois e Aimé Cécil con l’obiettivo di creare un confort degno della miglior tradizione alberghiera francese per mettere a completo agio una clientela di ospiti internazionali. Al piano terra si apre una birreria che è anche ristorante e bar, dove prendere un aperitivo o un caffè, assaggiare tapas alla spagnola, ma anche concedersi una cena gourmet con piatti come la tartara di trota dei Pirenei, il risotto al tartufo o la pera profumata al pepe bianco.
 
Info
it.france.fr
www.albi-tourisme.fr
www.alchimyalbi.fr
 
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