Chiacchierando di gusto

“SARDISSIMO”

di Isabella Fiori

28/11/2018

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“Io sono Sardissimo”, questa è la promessa (per il marketing moderno “pay off”) che accoglie il visitatore varcando la soglia del nuovo store inaugurato il 23 novembre in Via Dettori 22, ad un passo da Piazza Savoia, nel cuore del quartiere della Marina a Cagliari.
E “sardissimi” sono i prodotti che troviamo all’interno sia tra quelli confezionati, artigianali o preparati sul momento.
Il cuore di questo progetto è l’azienda ITRIA della famiglia Picchedda, produttrice nel Medio Campidano, precisamente a Turri di prodotti agricoli: spezie, conserve, marmellate, miele, miscele d’erbe per tisane e liquori tipici rigorosamente biologici.
Il 1995 è stato l’inizio di una svolta imprenditoriale per la famiglia Picchedda, sono state decise nuove azioni di marketing anche di respiro internazionale partecipando a diverse Fiere del settore e creando successivamente anche un sito e-commerce e alcuni punti vendita stagionali a nome Sardissimo nei territori di Chia, Villasimius e in provincia di Oristano che si aggiungono a quello aziendale presente a Turri.
I negozi a marchio Sardissimo appartengono all’azienda Itria che nasce a Turri, territorio patria della coltivazione e produzione dello Zafferano DOP di Sardegna, prodotto fiore all’occhiello della produzione dell’azienda di Maria Itria e famiglia.
Lo zafferano, l’origano, il peperoncino, il mirto, l’alloro e tanti altri prodotti crescono nei terreni fertili del Medio Campidano e la famiglia segue tutto il processo produttivo della filiera in maniera rigorosa e attenta.
Forti dell’esperienza positiva dei negozi estivi, la famiglia Picchedda ha deciso di mettersi ancora più in gioco e di portare nel centro storico, commerciale e turistico di Cagliari la pura tradizione mediocampidanese valorizzando anche altri prodotti dell’eccellenza sarda.
Il turista o il sardo che si ritrova a passeggiare per le vie della Marina può vivere la sperimentazione di questa nuova realtà della tradizione enogastronomica sarda in varie forme: può fare un acquisto per sé o per un regalo mirato, decidere di provare la produzione artigianale di pasta fresca e dolci regalandosi qualche etto di ravioli o culurgiones, oppure di seadas o pardulas. All’interno del negozio, passando da un ‘area all’altra basta scendere alcuni gradini per ritrovarsi davanti ad un assortito banco di salumi e formaggi rigorosamente sardi. Qui si possono acquistare i prodotti oppure, grazie alla presenza di una decina di tavolini, è possibile degustarli accompagnandoli con ottimi vini e birre.
L’esperienza più vera e inclusiva della degustazione dei prodotti esposti è quella di poter ordinare uno dei piatti che quotidianamente la giovane chef Francesca propone.
Il giorno dell’inaugurazione è stato presentato un menù tipo che proponeva come antipasto chips di riso con ricotta di capra, timo fresco e pomodorini confit. A seguire una selezione di salumi e un tris di formaggi ovini accompagnati da pomodori secchi e carciofini sott’olio di produzione propria abbinati al Rosè Spumante Brut della Cantina il Nuraghe di Mogoro.
La scelta dei primi, composta da 4 proposte, vedeva un risotto alla zucca con crema di pecorino erborinato di Thiesi e salvia; ravioli di produzione propria con impasto di quattro differenti grani antichi sardi ripieni di bietola selvatica, guarnito con una crema di zafferano e chips di cavolo nero e pomodorini.
Seguiva un bis di malloreddus bicolori proposti nella variante in bianco conditi con bue rosso tagliato a coltello e nella variante in rosso con dadolata di maiale di allevamenti della filiera.
Con i primi è stato abbinato uno dei vini bianchi più di successo della cantina Contini: il Karmis.
La proposta dei secondi proponeva la cottura a bassa temperatura sottovuoto della carne di Bue Rosso e della razza Sardo Bruna, scottata a fine cottura sulla piastra e condita con la sua riduzione ed accompagnata da purè di patate allo zafferano rigorosamente di Turri.
A queste portate è stato abbinato il rosso Riserva di Cannonau Ziu Andria Iloghe di Dorgali.
Per finire un dolce classico rivisitato con prodotti sardi: tiramisù destrutturato composto da pan di spagna bagnato al caffè con cacao e crema di mascarpone, accompagnato dal vino rosso dolce Girò di Cagliari Donna Jolanda della cantina Meloni di Selargius.
Tutti i piatti degustati hanno trasmesso profumi e gusti tradizionali e veritieri, attraverso il ripieno dei ravioli con le introvabili bietole selvatiche, con l’utilizzo delle spezie autoctone quali il timo, lo zafferano, la salvia e nell’impasto da 10 e lode di semole e grani antichi sapientemente mixati per dare una consistenza perfetta richiamando gusti carichi di antiche produzioni contadine.
L’esperienza all’insegna dell’enogastronomia sarda è così completata ma manca la parte più sincera e vera: uscendo si intravedono le simpaticissime magliette con la dicitura sia in versione maschile che femminile “Io sono Sardissimo/a” che testimoniano la fierezza insita nel popolo sardo tanto apprezzata anche fuori dall’Isola.
 
 
 
 
 

 
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