Parliamo di vino

In Sardegna: gli Argiolas di Serdiana, da oltre centoanni producono vino.

di Angelo Concas

17/07/2008

 Nella foto: Il patriarca Antonio, oggi centouno anni e mezzo, circondato dalla sua famiglia: i figli Franco e Giuseppe con le loro mogli Pina e Marianna, Valentina, Francesca, Maria Luisa, figlie di Franco, e Antonio, figlio di Giuseppe. Dai primi del 900, gli Argiolas si occupano di viticoltura. L'artefice Fu Francesco, che nel Figlio Antonio, trovò l’uomo per il futuro dell'azienda. Ma arriviamo agli anni ’80, quando i gemelli Franco e Giuseppe Argiolas, col supporto delle loro famiglie e del loro lungimirante padre Antonio (oggi, centouno anni e mezzo di vita e di salute), prendono in mano le redini dell’azienda, e si avvalgono di uomini capaci: per produrre i loro vini ( chiamando quindi a collaborare Giacomo Tachis, uno dei padri dell'enologia nazionale) e per curare la parte commerciale, raggiungendo così in pochissimo tempo, fama e successo, ma certamente, non senza faticare. Da allora, i gemelli del vino, non sbagliano un colpo! Dalle uve delle loro vigne, nascono vini sempre impeccabili, orchestrati magistralmente da tempo, dall’enologo Mariano Murru. Una gamma di vini, completa e veramente godibile. Is Argiolas, un Vermentino di Sardegna di 14 gradi, affascina subito alla vista, con il suo colore giallo paglia intenso, dai netti toni dorati e lucidi; al naso, regala un corredo aromatico complesso, ricco di profumi, floreali, fruttati, speziati e balsamici; lo si accoglie in bocca, ed è subito capace di farsi amare, con la sua elegante stoffa a trama stretta, vellutata, calda e generosa, ricca di sapidità, di nerbo, di mineralità e di grande conferma retro-olfattiva. Cerdeña 14,5 gradi, un bianco fermentato ed affinato in barrique, di colore giallo oro lucente, che regala profumi di frutta esotica, note agrumate, di scorze di cedro e di lime, fiori spontanei di montagna, macchia mediterranea, e piacevolissima balsamicità; si concede, con pienezza gustativa, classica dei vini ricchi di estratti, la sosta in bocca, è caldissima, suadente, e ben sostenuta da un’ampia sapidità e da una ricca componente minerale. Turriga, I’annata del 2004, di 14,5 gradi è prossima all’uscita, e sicuramente eguaglierà o supererà il successo dell’annata ‘98. Si presenta alla vista di un rosso rubino impenetrabile, con toni granata vividi; la sequenza dei profumi è un susseguirsi tale, da richiedere una vasta memoria olfattiva: frutti rossi e neri di bosco, composte di prugne e di marasche, cotognata, sentori inchiostrati, caffè, cioccolata extra bitter, tabacco, stecca di vaniglia, noce moscata, chiodi di garofano, sentori salmastri di alghe, etc etc; in bocca la trama spessa e masticabile, si fonde con la palatabilità, calda e suadente, i tannini si concedono morbidi e dolci, la sapidità è notevole, come la piacevole piccantezza, donatagli dalla superba mineralità, grande e amplificata la corrispondezza retro-olfattiva, il finale di bocca è lungo e pulito. Il Korem, 14,5 gradi, ad ogni annata, elargisce nuove emozioni, il 2006 mi ha colpito per spessore ed eleganza, profumi di frutti rossi freschi, amalgamati a sentori evoluti di: confetture di frutta, spezie aromatiche, tabacco dolce e toni balsamici di aromi orientali; Korem è capace di donare al gusto, caratteristiche di un vino frutto, e allo stesso tempo di vino austero. Is Solinas, 14,5 gradi, un rosso igt da uve Carignano, provenienti dai vigneti del Sulcis di proprietà degli Argiolas, che non può però fregiarsi della doc, come recita il disciplinare del Carignano del Sulcis, in quanto, vinificato ed imbottigliato fuori della zona territoriale del Sulcis. Is Solinas, di un bel colore rosso rubino concentrato; speziato e balsamico, con profumi di piccoli frutti rossi e di sottobosco, sentori di inchiostro di china e di tabacco dolce; l’ingresso in bocca è pieno e vellutato, l’alcol generoso si sposa con armonia ai tannini equilibrati e alla componente minerale. Is Solinas, si conferma pertanto, un grande Carignano, sia per il colore, per i profumi, che per il gusto. Dulcis in fundo, due vini da meditazione: il pluripremiato Angialis, 14,5 gradi, si presenta di un bel ambrato luminoso; al naso sentori di: fichi secchi, datteri, albicocca sotto-spirito, frutti tropicali maturi, burro di cacao, cream caramel, miscele di the; in bocca, lo si morde tanto è spesso, che lo si potrebbe cogliere col cucchiaino! Nonostante ciò, non accenna a nessuna stucchevolezza, in quanto ben sostenuto da spalla acida, regala sensazioni tattili, fortemente vellutate ed armoniose. Il 100Anni, un rosso dolce di 15,5 gradi naturali, da uve cannonau, pensato per diverso tempo da tutta la famiglia, ha visto la presentazione, in occasione della grande festa, per il traguardo dei cent’anni, raggiunto in salute da Antonio Argiolas. Si concede con un bellissimo granata vivido, con profumi di composte di frutta rossa, di spezie orientali e aromi balsamici; In bocca, in quanto a pienezza, regala le stesse emozioni gustative, dell’ Angialis, con precisa riconferma retro-olfattiva. Di Angelo Concas