Saperi e sapori

Festa del pane fatto in casa a San vero Milis.

di Francesca Sanna

24/09/2008

 Domenica 28 settembre, si svolgerà a San Vero Milis (Oristano), la prima edizione della Festa del Pane fatto in casa. Con la collaborazione del centro Anziani,dell'Assessorato alle politiche sociali, la Pro Loco e la Sezione AVIS del comune di San vero, il paese vedrà rivivere la tradizione della panificazione nello scenario dell’antica casa campidanese di Via San Nicolò. A partire dalle ore 16.00, le donne si cimenteranno nell’impasto delle farine per realizzare i diversi tipi di pane tipico: da “su coccoi” a “su crivazzu” e “su pani pintau”. Una festa anche per tutti i visitatori che vorranno sperimentare la magia del fare il pane, e per i bambini che potranno imparare da mani esperte un’arte ormai quasi scomparsa . Dalle ore 19.00, spazio alla degustazione del pane cotto nei forni a legna, salsiccia, formaggio, uva e dolci, da assaporare sui piatti in terracotta di produzione Asseminese. Sullo sfondo di canti e balli regionali, saranno allestite apposite tavolate imbandite con il buon vino del luogo. La quota simbolica di 8 € per ogni coperto, permetterà agli ospiti di ricevere, oltre i cibi, le stoviglie in regalo, a ricordo della festa e dell’antico modo di fare comunità. I fondi ricavati saranno destinati al Centro Anziani e all’istituzione del laboratorio del pane, finalizzato all’insegnamento della panificazione. Giovanni Simbua, assistente sanitario di medicina preventiva all'osservatorio epidemiologico della ASL di Oristano, in veste di volontario, presiede il piccolo gruppo che si occupa dell’organizzazione della festa. “L’evento è alla sua prima edizione ed é tutta un'incognita”, spiega Simbua, “ma io sono molto fiducioso nella riuscita, perché mi pare una buona iniziativa, lontana dallo spirito delle solite sagre paesane. Anche per questo è stata bandita la plastica dei piatti e dei bicchieri. La panificazione nelle case è una cosa che trascende la pura e semplice manualità, finalizzata a produrre un cibo qualunque. Racchiude in sé una strana forza spirituale. Vorrei che questa forza e bellezza del fare il pane venisse scoperta e riscoperta anche da chi, pur panificando in casa, ne ha perso gradatamente il senso più profondo, utilizzando costose e orribili macchine impastatrici che squalificano totalmente la nostra tradizione. E' come se le macchine inghiottissero con l'impasto anche la nostra memoria, azzerando gesti e sensazioni che contribuiscono magicamente a rendere "buono e sacro" il nostro pane.” Francesca Sanna