Itinerari e turismo enogastronomico

“Benvenuta vendemmia” nel Lazio: guida informale per una domenica alternativa.

di Francesco Rovida

20/09/2008

 Domenica 21 settembre si ripeterà l'iniziativa “Benvenuta vendemmia” organizzata dal Movimento turismo del vino, che offre l'occasione di visitare diverse cantine in tutte le regioni d'Italia. Nel Lazio, la delegazione guidata da Rossana De Dominicis, promuove iniziative in quattro provincie, coinvolgendo in totale ventidue cantine, rappresentative delle diverse ricchezze enologiche che la regione può offrire. Pur senza la pretesa di essere esaustivi proviamo ad offrire qualche indicazione di percorso per una piacevole escursione domenicale. 1. Sulla via Cassia. Partendo da Roma e viaggiando verso nord possiamo fare visita a quattro cantine. La prima, Azienda agricola Terre del Veio, si trova nell'affascinante territorio del Parco regionale di Veio, e produce vini bianchi e rossi che appartengono al marchio “Natura in campo”, un progetto regionale che raccoglie e valorizza i prodotti agricoli territoriali dei parchi laziali. Con una piccola deviazione dal percorso della Cassia verso Viterbo è possibile raggiungere la Tenuta Ronci di Nepi che coltiva dieci ettari di vigna, otto di ulivi e altrettanti di castagni in regime di agricoltura biologica; e poi l'Azienda agricola Caprigliano a Corchiano. Nel cuore di Montefiascone, infine, l'Azienda agricola Antica Cantina Leonardi offre un'accoglienza calorosa ed elegante, garantendo agli ospiti di conoscere a fondo l'ambiente e il processo produttivo dei propri vini. Nella degustazione non può mancare il merlot del Lazio igt Don Carlo e, ovviamente, un Est!Est!!Est!!! di Montefiascone doc. 2. Sulla via Aurelia. Nel territorio della Strada del vino e dei prodotti tipici Terre Etrusco Romane di cui mi sono già occupato in queste pagine è possibile la visita a due cantine: in primo luogo la Cantina Castello di Torre in Pietra, nel tipico e suggestivo ambiente della campagna romana; e, più avanti, l'Azienda vinicola Casale Cento Corvi Menadi, custode dell'autoctono rosso Giacchè, da gustare nelle due potenti versioni in cui viene vinificato. 3. Tra Prenestina e Casilina. Partendo dalla Capitale verso Frosinone, è d'obbligo una sosta all'Azienda agricola Principe Pallavicini, proprietà della nobile casata, che produce vino e olio, oltre che cereali e ortive, nelle diverse tenute. Da non perdere sicuramente il Frascati superiore doc Poggio verde e lo Stillato, passito da Malvasia puntinata in purezza. Nei pressi di Anagni l'Azienda agricola Casale della Ioria offre la possibilità di assaggiare il Cesanese del Piglio e la Passerina del Frusinate. Senza dimenticare l'Azienda agricola Colletonno, la Cantina del Tufaio e la Tenuta le Quinte. 4. I dintorni di Latina. La provincia pontina presenta davvero grandi possibilità nel giro di pochi chilometri. Da nord a sud possiamo ricordare prima di tutto l'Azienda agricola Casale del Giglio, che ha fatto dei vitigni internazionali il proprio riferimento: assaggio obbligatorio per il Lazio igt Antinoo (Chardonnay e Viognier) e il Lazio igt Mater Matuta (Shiraz e Petit verdot); quindi l'Azienda agricola I Pampini dove è possibile degustare un altro autoctono laziale, il Bellone; l'Azienda agricola Ganci e Milone, con l'interessante Chardonnay passito Gocce d'ambra; e, infine, la Cantina Sant'Andrea nel cuore delle doc Circeo e Moscato di terracina. 5. Cori. Due aziende che rappresentano gli straordinari risultati vinicoli della coltivazione biologica certificata: l'Azienda agricola Marco Carpineti (con il Cori doc Campolemole) e l'Azienda agricola I Pampini. Per completezza di informazioni è utile consultare il sito internet www.mtvlazio.com Francesco Rovida