Chiacchierando di gusto

“Guardi che sono un sommelier…!”

di Stefano Aldreghetti

12/01/2009

“Guardi che sono un sommelier…!”. Una frase che spesso ci si sente dire dentro e fuori dei ristoranti, allora mi viene da pensare, chi sarà mai questa figura? E’ forse più potente del Presidente della Repubblica? E pensi: questo è un sommelier, o è l’ultimo Higlander della saga degli immortali, e dici beh se lo dice lui…
Una frase che mi son sentito dire qualche giorno fa da un zelante ragazzotto con far simpatico ma con la scarsa professionalità che lo ha contraddistinto, dopo avermi suggerito un vino che secondo lui si sposava con il cibo scelto e fin qui nulla a che dire, mi arriva al tavolo con la bottiglia già aperta, mi versa un sorso e noto subito che vi è un eccesso di co2, assaggio molto dubbioso (tra le altre cose il vino in questione ce l’ho nella mia cantina ndr), e sento un leggero sentore di muffa (tappo), ops ma quel vino non ha il tappo in sughero, lo apro da dieci anni e da dieci anni ha il tappo plastico, allora chiedo di poter vedere il tappo e con molto zelo mi viene risposto “mi scusi ma l’ho già gettato nelle immondizie”. A quel punto il ragazzotto mi dice “guardi che sono un sommelier e di vino modestamente me ne intendo.. ”poi ha proseguito in una storia confusa tra realtà e fantasia per cercar di parare il colpo, cercando di mettere in mostra quelle due o tre cose che sapeva e continuando a darsi arie.
Allora cos’è un sommelier? È il certificatore che la bottiglia che si è stappata non presenti difetti, o che il vino consigliato, si presenti con le caratteristiche di un vino capace di lasciare una buon fin di bocca pulito. Conclusioni : il sommelier non è una sorta di guru del vino, non è un enologo, non è un intenditore di tutti i vini esistenti, delle annate e delle aziende del mondo, e soprattutto non ha sempre la verità nel verme del cavatappi. Un invito, a volte è meglio dire mi scusi non so, che stare ad inventarsi delle storie solo per vendere una bottiglia o darsi delle arie, in fin dei conti, a quel tavolo, non si sa mai, chi ci sta seduto!.

Stefano Aldreghetti