Parliamo di vino

Una serata con i “vini di nicchia”

di Francesco Rovida

27/01/2009

Una interessante degustazione organizzata dalla delegazione Epulae di Bracciano nei locali dell’Università Agraria si è svolta nella serata del 15 gennaio. A guidare l’incontro, che ha radunato un piccolo gruppo di Accademici, la Presidente Regionale dott.ssa Sandra Ianni, che ha scelto come filo conduttore la viticoltura biologica e biodinamica.
Ad aprire la serata, è stata la consegna dei diplomi di Sommelier enogastronomo di I livello a dieci Accademici, che hanno terminato nei giorni scorsi il relativo corso ed affrontato con esito positivo l’esame conclusivo.
Terminata la breve cerimonia si è passati all’incontro con bottiglie cariche della storia e della sostanza del territorio da cui provengono, dopo una breve presentazione dei principi generali che guidano le filosofie di produzione.

Gavi DOCG Filagnotti 2005, Azienda agricola Cascina degli Ulivi, Novi Ligure (AL)
L’inizio è riservato all’Italia del nord e al vitigno Cortese, vinificato da Stefano Bellotti in botti di acacia, dopo un accurato lavoro nelle vigne. Buon impatto olfattivo, intenso e persistente; le caratteristiche gustative sono segnate profondamente dalla mineralità del terreno argilloso su cui vivono viti trentennali e offrono un vino robusto e morbido, anche se a volte un po’ spigoloso, ricco di estratti che “integrano” la leggerezza alcolica.
www.cascinadegliulivi.it

Appellation Coulée de Serrant 2003, Vignobles de la Coulée de Serrant, Savènnieres (Loira)
A seguire è stato il «campione» della serata: Nicolas Joly e il suo vino 100% Chenin blanc proveniente da una zona che produce uva e vini da circa 900 anni. La vendemmia si svolge in almeno 3 o 5 passaggi, per cogliere i grappoli nel momento della loro perfetta maturazione. Ad una macerazione di due ore, seguono tre giorni di fermentazione in barrique ed un affinamento con poco utilizzo del legno. All’incontro il vino si presenta di colore dorato intenso e quasi brillante, raffinato nei profumi, di persistenza davvero prolungata. Corposo e suadente in bocca, al punto da sembrare “dolce” pur non avendo alcun residuo zuccherino. E poi, con un bouquet affascinante ed in continua evoluzione (è restato nei bicchieri almeno per un’altra ora e mezza e lo abbiamo riguastato alla fine avendone nuove sensazioni, sempre allo stesso livello qualitativo e di intensità).
www.coulee-de-serrant.com

Chateau Musar Cuvee reserve 2002, Château Musar (Libano)
Terzo vino e ritorno, almeno per quanto mi riguarda, agli studi del corso di terzo livello per incontrare uno devi vini simbolo della viticoltura mediorientale, frutto della vinificazione di quattro uve diverse (Cinsault, Carignan, Cabernet sauvignon e Syrah) svolta in tini di cemento, con successivo affinamento in botte, senza passare da alcuna filtrazione. Si presenta di colore piuttosto scarico tendente all’aranciato, con profumi fruttati ed erbacei, seguiti da toni speziati e note di vernice. Ottima l’equilibrio tra morbidezza e freschezza, con una prolungata persistenza aromatica.
www.chateaumusar.com.lb


Etna Rosso DOC 1999, Calabretta; Randazzo (CT)
Ancora un rosso del Mediterraneo per il quarto bicchiere. Questa volta protagonista la Sicilia con un Nerello Mascalese in purezza, coltivato a 750 metr slm, in vigne che arrivano anche ai 200 anni di età. La fermentazione, con utilizzo dei lieviti autoctoni, avviene in acciaio e ad essa segue un affinamento di 42 mesi in botte grande e un ulteriore periodo in bottiglia. Il vino presenta profumi molto fini e complessi di frutta e spezie; al gusto emergono il calore alcolico e una giusta presenza del tannino, che lo rendono pieno ed elegante.

www.calabretta.net

Burson, Longanesi Daniele; Bagnocavallo (RA)
In chiusura una “sorpresa” per tutti: l’incontro con l’Uva Longanesi, rara quanto particolare. Difficile da descrivere a parole: chi l’ha provata sa ciò a cui mi riferisco.

http://dlonganesi.altervista.org


Francesco Rovida