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Il Ballo del Doge: l'oro il cibo degli dei.

di Federica Repetto

20/02/2009

 

Immagine tratta da www.orogourmet.com

Il Ballo del Doge: l'oro il cibo degli dei.

L'oro sarà il protagonista alla tavola de Il Ballo del Doge la festa più esclusiva del Carnevale Veneziano.

Secondo Vanity Fair è “il ballo più sontuoso, raffinato ed esclusivo del mondo”. Questa è solo una delle definizioni che la stampa internazionale ha attribuito a Il Ballo del Doge, l’evento artistico del Carnevale di Venezia. Antonia Sautter, stilista, costumista e ideatrice dell’appuntamento, è riuscita a esaltare le sfumature del Carnevale veneziano: un’illusione in cui la fantasia può prendere forma e dove, anche se solo per una notte.

Sabato 21 febbraio 2009, il tempo si fermerà per qualche ora al piano nobile di Palazzo Pisani Moretta, sul Canal Grande, a Venezia. Il piano nobile, sapientemente decorato e illuminato a festa, accoglierà, rigorosamente in maschera e con gli abiti d’epoca del rinomato Atelier Venetia, molti ospiti e amici provenienti da tutto il mondo per vivere magiche emozioni.

La stilista e Il Ballo del Doge rappresentano il Carnevale di Venezia. Una città dalla quale trae ispirazione e che sa brillantemente promuovere in tutto il mondo. “Golden Passion”, così si intitola la sedicesima edizione del ballo più ambito dal jet set internazionale, non è solo una festa in costume d’epoca, ma una serata dedicata al colore, alla musica, al teatro, alla danza, al canto e al sorriso. Protagonista di questa unica serata sarà anche l'oro.

Le fonti raccontano che l’oro non è solo un metallo prezioso perché viene usato, da sempre, anche in cucina. Simbolo di ricchezza, sfarzosità e anche vittoria, l'oro viene lavorato e ridotto in sottilissime lamine grazie alla sua notevole malleabilità. Pasticcieri e cioccolatieri lo hanno usato in passato e continuano ad adoperarlo per decorare le loro creazioni. Secondo la farmacopea, l'oro è sempre stato considerato un rimedio contro un gran numero di malanni. Nell'antichità gli Egizi e i Romani lo usavano per preparare farmaci perché ritenuto ricostituente e digestivo. E’ tenuto in grande considerazione anche dalla medicina cinese e da quella indiana. Oggi l’oro è utilizzato nei medicamenti omeopatici per aiutare il miglior funzionamento del cuore e dello stomaco. Durante il Medio Evo e il Rinascimento, in occasione di matrimoni di nobili casate e festeggiamenti, le torte monumentali venivano decorate con sottili lamelle d'oro.

Tra le curiosità si segnala che anche la selvaggina e il pesce venivano portate a tavola ricoperte dal nobile metallo. A Milano, nel 1386, per le nozze della figlia Violante con Lionello d'Inghilterra, Galeazzo Visconti offrì un banchetto in cui gran parte delle vivande erano dorate. La storia racconta che vennero serviti storioni ricoperti con una sottile foglia d'oro. La profusione d'oro, a scopo decorativo, non risparmiò quaglie, pernici, anatre, carpe, trote e un vitello intero! A Venezia esiste traccia di un famoso banchetto. Il Sanudo ricorda come la sera del 16 novembre 1561 ci fu festa in Canal Grande per il principe di Bisignano e a palazzo Lando il pane e le ostriche vennero serviti ricoperti di foglia d'oro. Sempre nel Cinquecento, tra le specialità dolciarie erano famosi i bussolai impastati con l'oro preparati dalle monache cistercensi della Celestia.

Nella Venezia rinascimentale la doppia funzione dell’oro, simbolo di ricchezza e di medicamento, era evidente. Si usava servire a fine pranzo dei confetti ricoperti di foglia d'oro con lo scopo di rinforzare il cuore e proteggersi anche dai reumatismi. L'utilizzo dell'oro in cucina in quell'epoca divenne così diffuso che nella Padova cinquecentesca il consiglio cittadino arrivò a stabilire che durante i banchetti nuziali non potevano essere servite più di due portate con l'oro. Quest'abitudine di mostrare una ricchezza sfrenata rimarrà fino al Seicento.

Ma veniamo ai giorni nostri. “A Gualtiero Marchesi – spiega Luigino Cassan creativo de La Dogaressa Catering che curerà anche per questa edizione il Gran Galà de Il Ballo del Doge - il merito di aver proposto in chiave moderna quanto elaborato dai grandi cuochi del Medioevo e del Rinascimento. Ai miei Chef invece il merito di aver saputo creare per la festa più esclusiva del Carnevale di Venezia un intero menù di cinque portate in cui l’oro sarà l’indiscusso protagonista”.

Atelier Venetia Srl di Antonia Sautter
Tel + 39.041.5224426, 39.041.2413802
www.ballodeldoge.com, www.ilballodeldoge.com info@ballodeldoge.com
Ufficio Stampa ufficio stampa@ballodeldoge.com


Dichiarazioni e testi raccolti in occasione della conferenza stampa de Il Ballo del Doge tenutasi il 7 febbraio 2009 a Palazzo Coco Molin, Venezia

Federica Repetto Giornalista Freelance